Con la polemica già esplosa sul fronte sci, dopo la decisione del governo Draghi di rinviare ulteriormente l’apertura degli impianti al 5 di marzo, l’agitazione è andata facendosi via via sempre più forte, col passare delle ore, dalle parti della Lega. Matteo Salvini ha subito tuonato contro la decisione, puntando però il dito soltanto contro il ministro della Salute Roberto Speranza e risparmiando, invece, il premier, al riparo da qualsiasi bordata. La sensazione di difficoltà nel Carroccio è però evidente. 
Un concetto spiegato bene alle pagine del Foglio dal responsabile del Turismo leghista Gian Marco Centinaio: “Aver preso il ministero del turismo potrebbe diventare un boomerang, per noi. Proprio perché conosco la materia dico che sarà dura. E se falliamo, il settore passerà dall’entusiasmo alla frustrazione”.
“Il turismo è delega esclusiva delle regioni. E poi gli italiani nel 1993 hanno votato per abolire quel dicastero. Ora noi rischiamo l’effetto boomerang con tutto il settore” è il commento di Centianio. Preoccupato soprattutto dal caos nato intorno al mondo dello sci. La Lega ha cercato, per ora, di limitare i danni rimbalzando le responsabilità a Speranza. Ma è ovvio che anche il Carroccio rischia, di questo passo, di finire nel mirino. Per una gestione che si fa difficile e che non potrà vedere il partito sempre all’attacco degli alleati di governo. Le premesse, insomma, non sono delle migliori.L’ok di Draghi allo stop per lo sci. Ma tutti se la prendono (solo) con Speranza