Nemmeno il coronavirus è riuscito a piegare la voglia di vita di Lina, 103 anni, sopravvissuta a due Guerre Mondiali e ora anche alla malattia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. La donna, originaria di Genova, è stata protagonista in queste ore di una storia che ha commosso l’Italia. Come racconta il Secolo XIX, era stata ricoverata all’ospedale San Martino per alcuni giorni dopo essersi sentita male nella casa di riposo dove viveva. Uno scompenso cardiaco, difficoltà a respirare. Elementi che hanno spinto i medici a sottoporla a un tampone che ha infine dato esito positivo.
Lina è stata subito ribattezzata “Highlander”, ovvero “Immortale” da medici e infermieri che l’hanno conosciuta. “Avevamo proprio bisogno di una iniezione di fiducia” ha detto ancora la dottoressa. Per altro, tra una terapia e l’altra, pare che l’anziana abbia rivelato dettagli di una vita che sembra un film: la separazione dal marito in giovane età, un figlio trasferito negli Stati Uniti con una brillante carriera nello spettacolo, l’amore per i viaggi.
A farle forza il nipote, capace di strapparle sorrisi con dei semplici messaggi. “Non so se ha capito sino in fondo cosa le è capitato e quale brutta malattia è riuscita a sconfiggere – ha concluso la dottoressa Sicbaldi – Leggeva riviste e si teneva informata ma ho avuto l’impressione che di questa emergenza non avesse piena consapevolezza. Per noi però è stata un’iniezione di fiducia di cui avevamo proprio bisogno: nei volti dei pazienti rivediamo i nostri nonni o i nostri genitori, quando le cose vanno male è pesante anche per noi”.Mattarella chiede di più all’Europa: “Intervenga prima che sia troppo tardi”