Sarà una partita vera, difficilissima, quella che attende il premier Conte in Europa. Con i leader dei Paesi dell’Unione a sedersi allo stesso tavolo per due giorni, dopo tante conferenze a distanza, nel tentativo di trovare un accordo su tanti passaggi chiave per il futuro: la possibilità di aggirare il vincolo dell’unanimità sulle norme europee in materia fiscale, gli sconti sui contributi al budget comunitario, i criteri di ripartizione dei fondi strutturali e i requisiti per riceverli. Tutti punti da affrontare e sui quali cercare un compromesso, tutt’altro che scontato.
Della stessa opinione anche Mara Carfagna, che attraverso Facebook ha spiegato: “Ora e sempre Forza Italia. In questi due giorni di trattativa europea io non guardo a maggioranza e opposizione. Io spero che l’Italia vinca la propria partita. Perché ne va del nostro futuro”.
Più facile a dirsi che a farsi, certo. Ma i margini di trattativa ci sono. E sarebbe bello, per una volta, vedere una nazione unita nella speranza di strappare le migliori condizioni possibili in un momento così complicato. Abbandonando certi atteggiamenti da tifoso che forse non starebbero ormai bene nemmeno più negli stadi. E sentendoci tutti sulla stessa barca, nonostante i tentativi di certi sovranisti di spingerci a pensare il contrario.Il mondo accusa la Russia: “Cerca di rubare il vaccino anti-coronavirus”