Vai al contenuto

“Al Quirinale al posto di Mattarella”: l’ex premier sgancia la bomba

Un passaggio di particolare interesse riguarda la sua opinione sulla successione al Quirinale dopo Sergio Mattarella.

Ulteriori dettagli nella sezione seguente


A 94 anni, Lamberto Dini rappresenta una figura di rilievo nella storia politica italiana della Seconda Repubblica. Con una carriera che include il ruolo di presidente del Consiglio, ministro del Tesoro e degli Esteri, e quindici anni alla direzione generale della Banca d’Italia, Dini vanta relazioni con leader mondiali di varia estrazione, dagli Stati Uniti alla Russia, fino a Fidel Castro.

In un’intervista recente, l’ex premier ha affrontato temi cruciali come la guerra in Ucraina, la politica italiana, il Medio Oriente e le prospettive economiche del Paese.

Conflitto in Ucraina e ruolo degli Stati Uniti

Secondo Dini, la conclusione della guerra in Ucraina non si realizzerà tramite un trattato di pace, bensì con un armistizio facilitato dall’intervento di Donald Trump. L’ex premier ha sottolineato l’imprevedibilità della situazione, ma ha espresso fiducia nel ruolo di Trump nel riavvicinare Zelensky e Putin.

Per quanto riguarda i timori europei circa un possibile allargamento del conflitto alla Nato, Dini li definisce «esagerati», affermando che «la Russia non ha interesse ad attaccare uno Stato dell’Alleanza».

Politica italiana e governo Meloni

L’ex presidente del Consiglio riconosce al governo una linea di prudenza economica e una gestione efficace dei conti pubblici. In merito alla premier Giorgia Meloni, Dini esprime un giudizio chiaro: «Ha fatto la scelta giusta collocando l’Italia nell’Europa e nella Nato, costruendo solidi rapporti con gli Stati Uniti».

Situazione in Medio Oriente e posizione su Israele

Dini rivolge critiche a Benjamin Netanyahu, accusandolo di perseguire il progetto del Grande Israele a discapito della creazione di uno Stato palestinese. L’ex premier sottolinea l’illegalità degli insediamenti in Cisgiordania che, a suo avviso, frammentano il territorio.

Sul tema di Gaza, Dini esprime un giudizio severo: «Netanyahu intende impadronirsi della Striscia senza considerare le conseguenze per la popolazione palestinese. Gli ostaggi possono essere considerati ormai persi».

Economia italiana e prospettive future

Dini attribuisce al governo il merito di aver creato oltre un milione di posti di lavoro, ma evidenzia alcune criticità strutturali: «I salari restano bassi a causa della bassa produttività. Manca la presenza di grandi imprese tecnologiche in grado di guidare la crescita».

L’ex premier sottolinea che la fine del conflitto ucraino potrebbe portare benefici economici solo in caso di ripresa dei commerci con la Russia, mentre l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione europea comporterebbe costi elevati per il settore agricolo.

Un passaggio di particolare interesse riguarda la sua opinione sulla successione al Quirinale dopo Sergio Mattarella.

Ulteriori dettagli nella sezione seguente


Pagine: 1 2

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure