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Ucraina, Alan Friedman gela lo storico Cardini: “Ecco Povia 2”

Negli ultimi giorni il giornalista americano Alan Friedman è tornato ad essere prepotentemente protagonista dei talk show italiani dopo qualche mese di pausa. Friedman difende a spada tratta le ragioni del popolo ucraino contro l’esercito russo invasore. Ma finisce per scontrarsi sempre con qualcuno. Domenica sera la sfida è a Non è l’Arena con il cantautore Povia, il quale ritiene Zelensky “irresponsabile” più di Putin. Il giorno successivo, Friedman è ospite di Myrta Merlino insieme allo storico Franco Cardini, scettico nei confronti della Nato, e al giornalista pro Ucraina David Parenzo. Ne viene fuori uno scontro epico.

Alan Friedman

“Sui ragionamenti che ho appena sentito preferisco non commentare. – interviene Friedman dopo l’intervento di Cardini – Ieri sera sono stato con Povia che ha fatto un ragionamento analogo e quindi ho già dato. Invece vorrei sottolineare il fatto che per la prima volta gli ucraini cominciano ad accusare Putin di aver usato le armi chimiche contro cittadini”. Ma lo storico lo interrompe: “Si accusano addirittura prima che l’abbiano fato, così non ci pensiamo più no? Prima si accusa e poi Putin lo farà”.

Friedman però lo ignora. “Se questo si verificasse sarebbe molto preoccupante. – prosegue – E ricordo che Biden ha detto che se si usassero le armi chimiche ci sarebbero le risposte. Allora quali risposte della Nato e dell’Europa? Se Putin ha già usato bombe a grappolo e bombe non convenzionali come quelle termobariche…”. Ma Cardini interviene nuovamente per chiosare: “Come ha fatto la Nato in Serbia nel 1998 e 99”. Precisazione che induce David Parenzo a commentare con un lapidario: “Ma cosa c’entra. Ma che ca… di paragone è”.

“Povia 2”, ironizza invece Alan Friedman. “È uno storico ma non è attuale”, affonda il colpo Parenzo. “Gli storici non sono mai attuali”, replica prontamente Cardini. “Putin dunque sta proseguendo, come annuncia il Cremlino, una guerra del terrore con bombardamento di civili, e non smetterà finché non raggiungerà i suoi obiettivi. – riprende il filo del discorso il giornalista americano – Che evidentemente sono quelli di rapire i sindaci di diverse città, mettere un pupazzo russo, cercare di forzare la mano di tutti e dichiarare l’Ucraina neutralizzata. Alla fine qui rischiamo di avere un Paese deserto e Putin che non può vincere perché la gente ucraina non si piegherà”, conclude.

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