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Alberto Stasi e il sesso, il risultato della perizia: “Come prova piacere”

Stasi sesso risultato perizia

A dieci anni dal suo ingresso nel carcere di Bollate, Alberto Stasi si trova nuovamente sotto i riflettori a causa della riapertura delle indagini della Procura di Pavia sul delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007. Condannato in via definitiva nel 2015 a 16 anni per l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, Stasi è oggi in regime di semilibertà e ha scontato gran parte della sua pena, con il termine previsto per il 31 ottobre 2029. Tuttavia, l’iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, solleva nuovi interrogativi.

Una Nuova Direzione per le Indagini

La nuova inchiesta suggerisce che il delitto potrebbe essere stato commesso da una persona diversa da Stasi. Gli investigatori stanno esaminando il ruolo di Andrea Sempio, mai coinvolto ufficialmente nel processo originario, ma citato in passato dai consulenti della difesa. Se questa pista dovesse portare a prove concrete, potrebbe riaprire il caso giudiziario più dibattuto d’Italia e alimentare le speranze di Stasi di una revisione del processo. Nel frattempo, Stasi si confronta con la realtà carceraria, avendo ottenuto permessi premio, accesso al lavoro esterno e infine il passaggio alla semilibertà nell’aprile 2024. Secondo i rapporti, si è comportato come un detenuto modello, iniziando anche a provvedere al risarcimento economico alla famiglia di Chiara Poggi, dimostrando, secondo i giudici, un’assunzione di responsabilità verso le conseguenze della sua condanna.

Parafilia e Profilo Psicologico

Nonostante il comportamento positivo in carcere, permangono ombre pesanti sul profilo psicologico di Stasi. Una relazione del febbraio 2024, resa pubblica solo recentemente, mette in luce dettagli inquietanti sul suo comportamento. Gli atti riportano una “ossessiva visione di materiale pornografico, anche raccapricciante e violento, con una meticolosa catalogazione nel suo computer personale”. I giudici suggeriscono che questo aspetto potrebbe costituire il movente o “l’occasione del delitto” nel contesto di una relazione sentimentale apparentemente stabile. La relazione sottolinea anche la mancanza di empatia nei confronti dei familiari della vittima: “Colpisce l’assenza di riferimenti all’emotività verso i genitori e parenti della vittima”, si legge nel documento.

Valutazioni Cliniche e Dibattito

Lo psicologo penitenziario ha cercato di delineare il comportamento di Stasi senza fornire giudizi psichiatrici definitivi. Ha ipotizzato la presenza di tratti di parafilia, un piacere sessuale legato a modalità non convenzionali, ma ha affermato che non ci sono sufficienti elementi per parlare di un disturbo parafilico. Questi aspetti, sebbene già sollevati durante il processo, non erano centrali nella ricostruzione dell’accusa. Oggi, con le nuove indagini che coinvolgono Andrea Sempio, questi elementi tornano al centro del dibattito.

Un Caso che Continua a Dividere

Il delitto di Garlasco è uno dei casi più noti della cronaca nera italiana, caratterizzato da una forte intensità mediatica e da controversie processuali. La figura di Stasi, l’ex studente brillante, la casa ordinata di Chiara Poggi, e il mistero del cancello chiuso sono elementi che restano vivi nella memoria collettiva. A quasi vent’anni dai fatti, l’inchiesta riaperta ha il potenziale di riscrivere parte della storia di quel 13 agosto 2007. Resta da capire se le nuove indagini riusciranno a portare alla luce elementi concreti o se il delitto rimarrà avvolto nel mistero. Nel frattempo, Stasi continua il suo percorso tra speranze di revisione e ombre persistenti.

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