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Alessia Pifferi manipolata in carcere, la Procura: “Falso test intellettivo per simulare deficit grave”

Alessia Pifferi sarebbe stata “manipolata” dalle psicologhe del carcere di San Vittore. La donna è accusata di omicidio pluriaggravato per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonandola in casa per 6 giorni. Stando a quanto si apprende, Pifferi sarebbe stata «manipolata» dalle due psicologhe del carcere di San Vittore, che avrebbero fornito alla donna «una tesi alternativa difensiva», un possibile vizio di mente, e l’avrebbero «manipolata». Il pm Francesco De Tommasi aveva contestato la relazione basata sui colloqui con le psicologhe.
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Le accuse contro le psicologhe: favoreggiamento e falso ideologico

Alle due psicologhe, la Procura di Milano contesta più episodi in relazione alle accuse di favoreggiamento e falso ideologico per il loro lavoro effettuato su Pifferi.«E’ nostro dovere esternare una forte perplessità rispetto ad una apparente prassi che, come ripetiamo, nella nostra piuttosto ampia esperienza, non abbiamo mai visto applicare a nessun altro detenuto», avevano scritto gli psichiatri Marco Lagazzi e Alice Natoli, consulenti della Procura, in una relazione depositata alla Corte d’Assise nel processo in corso.
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Quel test psicometrico Wais ha stabilito che Pifferi, in pratica, ha un ritardo mentale. «Il contributo delle psicologhe è già stato ampiamente discusso – si legge nella consulenza – e non si può non essere perplessi per l’attuazione di un test che non ha nulla a che fare con la gestione penitenziaria ma è utile per la difesa penale, e per una intensiva rilettura del caso fatta con l’imputata di un così grave reato. L’impressione che si trae da tutto questo – scrivono ancora i consulenti – è che ciò renda tra l’altro ormai inutile qualsiasi esame peritale, perché valuterebbe non i vissuti della persona, ma ciò che la stessa ha riferito di avere appreso e discusso nel lavoro con le psicologhe, unitamente al suo deresponsabilizzante convincimento di essere lei stessa una bambina, sempre espresso dalla psicologa».
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L’avvocato di Alessia Pifferi: “Ha un quoziente intellettivo di una bimba di 7 anni”

Da qui, secondo i pm, una presunta «manipolazione» sull’imputata. Intanto sarà depositata a fine febbraio la perizia psichiatrica disposta dalla Corte d’Assise (presidente Ilio Mannucci Pacini) per valutare la capacità di intendere e volere della donna. Perizia richiesta dalla difesa, con l’avvocato Alessia Pontenani, che ha valorizzato, tra le altre cose, proprio gli esiti della relazione delle due psicologhe, parlando di un «gravissimo ritardo mentale» della donna, che ha «un quoziente intellettivo di una bimba di 7 anni».