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Alleanza Pd-5Stelle: ecco come la sta preparando Sassoli in Europa

Con l’avvento di Zingaretti alla guida del Pd, si è fatta sempre più insistente la voce su una prossima alleanza tra i Dem e i 5 Stelle. Mentre il Movimento continua a perdere colpi e ad assecondare ogni follia di Salvini, a Strasburgo si inizia ad assistere a delle vere e proprie prove tecniche di alleanza. L’elezione di David Sassoli alla presidenza dell’Europarlamento ha consegnato un quadro di alleanze che nessuno avrebbe immaginato.

L’esclusione dai giochi della parte governativa del nostro Paese, cioè la Lega di Salvini, è un chiaro messaggio che gli osservatori della politica hanno colto. Leghisti e sovranisti non sono amati a Bruxelles, e allora ecco partire nuove alleanze. E da Bruxelles è un attimo esportare il modello anche in Italia…

Assai indicativa (dei giochi in corso di perfezionamento) è stata l’elezione dei Vice Presidenti del Parlamento. Fabio Massimo Castaldo, dei 5 stelle, senza nemmeno un gruppo parlamentare alle spalle – i 5 stelle infatti non sono riusciti a trovare un gruppo parlamentare europeo che li accogliesse e rimangono nel limbo dei non iscritti, quindi in linea teorica consegnati alla più assoluta irrilevanza politica – ha battuto il candidato della Lega Mara Bizzotto.

Le dichiarazioni di ieri della candidata alla Presidenza, Ursula Von der Leyen, sono state molto chiare. Rifiuta di incontrare il capo gruppo della Lega al Parlamento Europeo, Marco Zanni, come invece era previsto. E prima ancora di entrare in carica dichiara che l’Italia dovrà prendere seri provvedimenti per la riduzione del debito.

Quindi da un lato il Movimento 5 stelle dichiara fedeltà e lealtà al Governo in carica, ma dall’altro a Bruxelles fa sponda con il Partito Democratico e Sassoli, tanto da ottenerne l’appoggio per soffiare una vice presidenza che invece sarebbe toccata alla Lega. L’alleanza Partito Democratico e Movimento 5 stelle è già in atto al Parlamento Europeo, e sta portando già alla conquista della Presidenza e della Vicepresidenza.

Se il dialogo dovesse dimostrarsi ancora così proficuo, nomine a parte, è più che prevedibile che anche in patria i due partiti trovino il modo di incontrarsi e di trovare dei punti di convergenza. Dopo aver provato l’esperienza di governo con Salvini, i 5 Stelle forse vogliono assaggiare anche quella con Zingaretti. Un po’ qua e un po’ là, purché si stia al governo. Ma loro dicevano di non essere “quelli delle poltrone”.

 

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