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Andrea Barberi, campione di atletica,è morto a 44 anni: ucciso da una malattia

Andrea Barbieri morte atletica

Il mondo dello sport italiano è in lutto per la morte di Andrea Barbieri, velocista di grande talento e campione dei 400 metri, che si è spento all’età di 44 anni a causa di una malattia incurabile. Barberi ha lasciato un segno indelebile nell’atletica leggera italiana, contribuendo in modo significativo allo sviluppo di questa disciplina nel nostro Paese.
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Originario di Tivoli, Andrea Barberi ha conquistato il cuore degli appassionati di atletica con le sue straordinarie prestazioni. Tra il 2001 e il 2008, è stato otto volte campione italiano sui 400 piani, stabilendo un primato outdoor sulla distanza. Nel 2006, ha fatto la storia battendo il record dei 400 metri che resisteva da 25 anni, segnando un tempo di 45″19 e superando Mauro Zuliani.

Andrea Barberi, il campione della pista: 25 presenze con maglia azzurra

Il suo primato ha mantenuto la sua validità per un decennio prima di essere superato nel 2016 da Matteo Galvan, e attualmente appartiene a Davide Re con un tempo di 44″77 stabilito nel 2019. Barberi, nato il 15 gennaio 1979, ha ottenuto un quinto posto agli Europei all’aperto di Goteborg nel 2006 e ha replicato la stessa prestazione agli Europei indoor di Birmingham nel 2007.

La carriera di Barberi è stata segnata da 25 presenze con la maglia della Nazionale azzurra, partecipando a tre edizioni dei Mondiali. Dopo il ritiro dall’agonismo, ha continuato a contribuire al mondo dell’atletica come membro della struttura tecnica del corpo di atletica delle Fiamme Gialle.

La Federazione Italiana di Atletica Leggera ha espresso il proprio cordoglio per la perdita di un’icona, sottolineando le qualità di passione e forza con cui Andrea Barberi ha affrontato la malattia. Il presidente della FIDAL, Stefano Mei, insieme al Consiglio federale, ha inviato le più sentite condoglianze alla famiglia di Andrea Barberi, riconoscendo il suo contributo straordinario al mondo dello sport italiano. La sua eredità vivrà nei cuori degli amanti dell’atletica, che ricorderanno sempre la sua dedizione e il suo spirito vincente.
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