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Andrea Purgatori, ecco come è morto davvero il giornalista: i dubbi sul tumore

Non c’è pace per Andrea Purgatori nemmeno dopo la sua morte. La famiglia del giornalista decide infatti di sporgere denuncia perché, a suo dire, il loro caro sarebbe stato ammazzato dalle cure sbagliate prescritte dai medici. Il dramma ruota tutto intorno alla diagnosi di tumore al polmone, con metastasi diffuse anche al cervello, ricevuta da Purgatori dal professor Gianfranco Gualdi nell’aprile scorso dalla clinica Casa di Cura Pio XI di Roma. Era stato mandato lì dopo che si era recato nella clinica Villa Margherita lamentando un senso di spossatezza. Sulla vicenda indaga la procura di Roma che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, disponendo l’autopsia.
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Andrea Purgatori tumore polmone

Andrea Purgatori e i dubbi sulla diagnosi di tumore al polmone

In una terza clinica poi, Andrea Purgatori comincia a sottoporsi ad una radioterapia ad altissimo dosaggio per combattere questo terribile tumore al polmone. Inizialmente il giornalista dimostra di stare bene, tanto che i medici si stupiscono della sua reazione a una malattia ritenuta terminale entro sei mesi. Ma poi le sue condizioni cominciano a peggiorare, vittima degli effetti collaterali dei farmaci potentissimi che è costretto ad assumere.

Il colpo di scena si verifica a giungo, quando da una nuova tac emergono soltanto alcune ischemie cerebrali. Insomma, il giornalista non avrebbe avuto nessun tumore al polmone. L’esame viene poi ripetuto per sicurezza e salta fuori che, non solo le presunte metastasi al cervello non ci sono più, ma non sarebbero mai esistite. Fatto che spinge i medici persino a litigare tra loro allo scopo si confermare alla famiglia di Andrea Purgatori l’effettiva presenza del cancro che era stato diagnosticato inizialmente.

Anche una risonanza magnetica al cervello esaminata dal neuroradiologo Alessandro Bozzao, professore ordinario della Sapienza, esclude la presenza di metastasi. Ma i medici che hanno in cura Andrea Purgatori continuano a dividersi, visto che alcuni confermano ancorala diagnosi iniziale di tumore al polmone con metastasi al cervello. Alla fine tutti i radiogrammi effettuati fin dall’inizio confermano la sola diagnosi di ischemia cerebrale, una patologia forse curabile. E la famiglia ora chiede chiarezza.
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