Le strofe sono note a tutti. “Avanti popolo alla riscossa”. A cantarle però non è un vecchio “compagno”, ma un pappagallo, intento a fischiettare con insistenza la famosa Bandiera Rossa. Cipolla soprannominato Cipo, un calopsita che vive alle Cure, quartiere di Firenze, con la famiglia che lo ha adottato da ormai un annetto. Quella canzone la aveva già nel repertorio, insegnatagli probabilmente dal precedente proprietario del quale si era però nel frattempo perse le tracce. E proprio le riconoscibili note hanno finito per salvargli la vita.
Fedele alla sua vocazione rivoluzionaria, l’uccellino era così andato ad assaporare un po’ di liberà fuori dalla finestra. Ma i volantini e il suo richiamo sonoro hanno aiutato la padrona a ritrovarlo. “Ha l’istinto del fuggitivo ma poi ha paura di restare solo. Ho individuato l’albero dove si era rifugiato perché fischiavo e lui rispondeva agitato. Ma se vola troppo in alto, poi non riesce a scendere”. Dal ramo di viale don Minzoni è poi passato sul balcone di una signora che ha contattato la Lipu, alla quale la proprietaria aveva già indirizzato la segnalazione di scomparsa comprensiva del curriculum sui generis di Cipolla.
Alla fine, il pappagallo militante è tornato a casa, dove continua a fischiettare il celebre motivetto. “Fischia quando è allegro e quando vuole attirare l’attenzione” spiega la padrona. “Ho provato a insegnargli qualche altro motivo, occorre molta pazienza e precisione con le note. Ci provo, mi segue un po’ e poi torna su Bandiera rossa”. Chissà se oggi, nell’emisfero sinistro del mappamondo politico, esiste qualcuno dotato della stessa tenacia del pappagallo.