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Tamponi ai vaccinati, Antonella Viola: “Un assist ai no vax”

Il governo Draghi non ha ancora deciso nulla di definitivo sulle nuove restrizioni anti Covid che si appresta a varare. Ma le polemiche già montano. Soprattutto tra chi sostiene con convinzione la campagna vaccinale e crede che, in questo modo, possa essere messa a rischio la credibilità della vaccinazione, facendo anche un assist alla narrazione dei no vax. Tra questi ci sono anche la giornalista Selvaggia Lucarelli e l’immunologa Antonella Viola. Entrambe criticano l’ipotesi di tamponi obbligatori anche per i vaccinati nei luoghi chiusi. Secondo la dottoressa questa scelta minerebbe la “credibilità della vaccinazione”.

Antonella Viola

“No al tampone a chi è immunizzato e rientra da paesi dell’Unione europea, meglio inserire l’obbligo vaccinale. – scrive Antonella Viola prima su Facebook e poi su La Stampa – Ci sono misure che servono e altre che sono solo una risposta scomposta dettata dal panico”.

“Tra queste ultime la richiesta di un tampone a chi è vaccinato e rientra dai Paesi europei, che mette in discussione l’Europa (come sottolineato da Macron) e mina la credibilità della vaccinazione. – spiega la Viola – O inserire di nuovo tamponi per i vaccinati per il cinema o il teatro (settori che hanno sofferto duramente e che non mi pare siano stati luoghi di contagio)”.

Secondo la dottoressa Viola, “misure inutilmente punitive per chi il vaccino lo ha fatto, unite alla comunicazione ansiogena, rischiano di alimentare le assurde argomentazioni dei no vax. Ricordiamo – precisa l’immunologa – che il virus probabilmente resterà con noi per anni. Che i vaccini stanno proteggendo dalla malattia severa (altrimenti oggi viaggeremmo sui 1000 morti al giorno). E che quindi contare i positivi è utile solo a fini epidemiologici. Non dovrebbe essere una forma di comunicazione della paura. L’unica cosa seria da fare è inserire l’obbligo vaccinale. Il resto è solo confusione e stress inutile per i cittadini”, conclude.

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