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Aranzulla: “Ecco cosa succederà”. La cupa profezia del “re” di Internet sul nostro (e sul suo) futuro

Salvatore Aranzulla lo conoscono tutti. Da molti anni, il “re dei consigli” sulle procedure da seguire in Rete dispensa informazioni su come gestire siti, computer e tutto ciò che è tecnologico. Quindi le sue parole sul futuro che ci attende, proprio a causa degli sviluppi di quella tecnologia su cui ha costruito il suo impero, risultano particolarmente significativi. E, visti i contenuti, anche abbastanza preoccupanti. “L’intelligenza artificiale“, sentenzia infatti il famosissimo blogger, “distruggerà il 90% dei lavori, e forse anche il mio“. Parole che seguono la preoccupante lettera scritta da 9 dipendenti di OpenAI che hanno denunciato, con toni piuttosto accorati, la censura vigente sui rischi che lo sviluppo delle AI di nuova generazione farebbero correre all’umanità. Anche Aranzulla è molto netto nel descrivere in modo molto cupo il mondo di domani. “Anche un sito come Salvatore Aranzulla.it potrebbe non avere più senso“, ha dichiarato il blogger in un’intervista con il podcast di Gianluca Gazzoli BSMT. (continua dopo la foto)

Sorprendono i toni “apocalittici” di uno che con la tecnologia ci vive 24 ore al giorno. E fanno anche pensare. Un conto è se certe previsioni arrivano dai soliti profeti di sventura, un altro se invece è un esperto del settore (e nemmeno il primo) a lanciare un allarme di queste dimensioni. Interrogato direttamente sul tema delle intelligenze artificiali, Aranzulla è spietato: “Male, finirà male per tutti“, spiega. “Già adesso il 50% dei lavori che vengono fatti in ufficio sono inutili. Con l’intelligenza artificiale è probabile che questa soglia superi il 90%. Il problema è capire cosa faranno le persone nei prossimi 5 anni”. Il blogger si riferisce soprattutto allo sviluppo delle cosiddette AGI, le AI di nuova generazione, che nonostante le reticenze nel fornire informazioni da parte delle aziende che se ne occupano, sembra proseguire molto più velocemente del previsto. E le AGI, anche se la maggior parte delle persone non lo sanno, rappresenteranno un salto quantico per la loro capacità di ragionamento complesso. Lo stesso Musk ha dichiarato che saranno più performanti del cervello umano, almeno nelle applicazioni pratiche. (continua dopo la foto)

Quindi, le intelligenze artificiali del prossimo futuro avranno un’efficienza straordinaria, lavoreranno senza soste, saranno instancabilii e costeranno molto meno rispetto ai dipendenti umani. Per qualcuno, a essere spazzati via saranno soprattutto i lavori a basso livello di specializzazione. Mentre i manager d’azienda sono convinti che i primi a essere sostituiti dalle AI saranno proprio loro. Quel che risulta evidente è che nessuno è al sicuro. Secondo un recente studio, solo per quanto riguarda il nostro Paese entro breve ben 200.000 lavoratori della pubblica amministrazione potrebbero perdere il posto. E non pensate che nel settore privato sia diverso.”La domanda su cui riflettere adesso”, sottolinea Aranzulla, “è cosa faranno le persone che non serviranno più. Per esempio, autori e avvocati possono essere sostituiti da una macchina”. Dipendenti pubblici e privati, manager, liberi professionisti. La lista sembra non avere fine. E mentre Elon Musk immagina una società futura idilliaca, in cui “tutti i lavori spariranno” e le macchine produrranno ricchezza per gli esseri umani, la realtà attuale sembra essere molto più cupa. Con cittadini ignari della rivoluzione in atto e istituzioni lente e impreparate che continuano a discutere come se fossimo agli inizi del 1900 quando, all’improvviso, ci troveremo proiettati in avanti in una nuova era in un battere di ciglia.