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Attentato in Russia, arrestata la responsabile: i dettagli dell’operazione

Attentato in Russia, un arresto. È Daria Trepova, 26 anni, la responsabile dell’attentato di San Pietroburgo nel caffé di Prigozhin, il “Patriot Bar”, in cui è morto il blogger militare Maksim Fomin, noto come Vladen Tatarsky. La donna sembrava fosse stata già arrestata nella notte, ma è prima arrivata la smentita delle autorità, poi l’effettiva notizia dell’arresto. Trepova avrebbe portato nel locale il busto di Tatarsky in cui si nascondeva l’esplosivo. La donna aveva già subito un arresto il 24 febbraio, durante una manifestazione contro la guerra. Il “Patriot Bar” è il luogo di ritrovo del Kiberfront-Z, un’organizzazione nazionalista che fa controinformazione, ed è di proprietà di Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner.
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L'attentato al Patriot Bar di San Pietroburgo
Gli effetti dell’esplosione al Patriot Bar di San Pietroburgo

Arrestata la responsabile dell’attentato a San Pietroburgo

Per l’attentato in Russia c’è un arresto. Daria Trepova avrebbe usato 200 grammi di tritolo, inseriti in una statua in 3d che la donna aveva portato al Patriot Bar. La scusa era quella di omaggiare il blogger e soldato nazionalista Maksim Fomin, alias Vladen Tatarsky. L’uomo aveva 40 anni ed era diventato noto all’inizio dell’invasione russa in Ucraina. Pubblicava video intitolati “Vecherny Vladlen” (Evening Vladlen) in cui analizzava l’andamento della cosiddetta operazione speciale. Non risparmiava consigli tecnici alle truppe mobilitate, essendo un esperto militare. Era molto critico sulle azioni dell’esercito, del quale aveva spesso criticato i vertici.

Data la posizione critica che il gruppo di Prigozhin ha avuto nei confronti del governo, ci sono dubbi sulla vera natura dell’assassinio. Secondo il vice maresciallo dell’aeronautica britannica in pensione, Sean Bell, come riportato da Open, non ci sarebbero abbastanza dettagli per suggerire un mandante dietro l’esplosione. “Quello di Tatarsky sarebbe il secondo assassinio programmato ed eseguito in Russia per la guerra in Ucraina dopo quello di Darya Dugina, figlia di Aleksandr Dugin”.

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