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Astrazeneca, il Cts verso lo stop ai giovani: annullati gli Open Day per i ragazzi

Si va verso lo stop della somministrazione di AstraZeneca ai più giovani. Il vaccino anglo-svedese torna a creare problemi alla campagna vaccinale italiana. I dubbi, stavolta, riguardano la somministrazione ai più giovani, dopo gli ultimi casi di trombosi associata a carenza di piastrine registrati in due giovani donne (18 e 34 anni) che avevano ricevuto nei giorni scorsi la prima dose di AstraZeneca rispondendo agli Open day lanciati dalle Regioni. Su richiesta del ministro Roberto Speranza, quindi, si è subito riunito il Cts che oggi si pronuncerà sull’opportunità di proseguire o meno le vaccinazioni dei più giovani. (Continua a leggere dopo la foto)

Sarà dunque consigliato in via preferenziale – ma non esclusiva – alla popolazione di età superiore ai 60 anni. Come spiega Open, “in attesa del pronunciamento odierno, in diverse regioni italiane si è deciso di annullare gli appuntamenti dedicati specificamente alla vaccinazione dei più giovani proprio con AstraZeneca. È stato il caso dell’Asl di Napoli che già nella giornata di ieri ha annullato l’Open Day vaccinale previsto per oggi. Ma le regioni, ancora una volta, continuano a procedere in ordine sparso”. (Continua a leggere dopo la foto)

Al momento, i più giovani possono ancora prenotare la vaccinazione con AstraZeneca i diverse Regioni, come la Sicilia o il Lazio. La Sardegna, invece, le ha sospese. Intanto l’ex direttore dell’Ema ed ex numero uno dell’Aifa, il professor Guido Rasi, ha dichiarato a Open che il vaccino con AstraZeneca non è tra i più sicuri per gli under 40, puntualizzando però che “non ci sono rischi tardivi per chi l’ha già fatto”. (Continua a leggere dopo la foto)

Il direttore scientifico dell’Istituto Mario Negri Giuseppe Remuzzi, invece, citando uno studio pubblicato sulla rivista Science, ha rimarcato l’incidenza degli eventi di trombosi riportati durante le somministrazioni nel Regno Unito, ossia 1,1 caso ogni 100 mila somministrazioni nella fascia tra i 20-29 anni. E a detta del professor Remuzzi questo sarebbe il motivo per cui “l’Ema ha scelto di non sconsigliare le somministrazioni per genere o fasce d’età”. Tuttavia, Remuzzi è dell’idea di non somministrare AstraZeneca “a donne di età inferiore a 40 anni”.

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