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Attentato Cannes, gaffe di Salvini che chiede dimissioni di Lamorgese

Lunedì 8 novembre un uomo di origini algerine ha accoltellato un poliziotto a Cannes, in Francia. Si tratta di un 37enne già noto alle forze dell’ordine transalpine per presunti legami con l’estremismo islamico. L’uomo era in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato in Italia. Lakhdar B., questo il suo nome, secondo quanto riporta Il Giornale, sarebbe sbarcato a Cagliari nel 2008, per poi arrivare in Francia nel 2016. Ma un altro quotidiano, Il Foglio, sostiene che quel permesso di soggiorno sia stato rilasciato nel 2018, quando ministro dell’Interno era Matteo Salvini. Per questo la richiesta della Lega di dimissioni nei confronti di Luciana Lamorgese viene considerata una gaffe.

Matteo Salvini e Luciana Lamorgese

Non è ancora chiaro dunque quando l’attentatore di Cannes abbia ricevuto un permesso di soggiorno italiano. La cosa certa al momento sembra essere che quel documento sia stato rilasciato nel nostro Paese. Comunque sia, la polemica esplode dopo che l’uomo di origini algerine ha aggredito una pattuglia della polizia francese armato di coltello e urlando “Allah akbar”.

Come appena accennato, secondo il quotidiano diretto da Augusto Minzolini, quel permesso di soggiorno l’uomo dovrebbe averlo ottenuto tra il 2008 e il 2016, anno del suo presunto trasferimento in Francia. Ma la versione offerta da Il Foglio non coincide. “Salvini accusa Lamorgese. Ma l’algerino arrestato a Cannes lo ha regolarizzato lui”, titola il giornale diretto da Claudio Cerasa.

“I leghisti chiedono le dimissioni del ministro dell’Interno per un permesso di soggiorno concesso all’attentatore di Cannes. Ma quel permesso risale all’ottobre 2018, quando al Viminale c’era il capo del Carroccio”. Questa la tesi de Il Foglio che pubblica anche la frase pronunciata dal leader leghista contro la titolare del Viminale. “Pare che (l’attentatore di Cannes ndr) abbia un permesso di soggiorno italiano. Chiediamo chiarezza immediata dal Viminale”, attacca seguito dalla richiesta di dimissioni del ministro formulata dai suoi fedelissimi.

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