“Niente storie”. Un messaggio chiaro, dai toni minacciosi non troppo velati. Lanciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, e indirizzato al mondo pentastellato. Oggetto del contendere un punto particolarmente caro al Carroccio, quell’autonomia del nord, nello specifico di Lombardia e Veneto già messa nero su bianco in una bozza, sulla quale i verdi non sono disposti a scendere a patti.
Perché tanta fretta, si interrogano fonti governative del M5S, considerando che “il testo non è condiviso da molti ministri che non hanno fatto in tempo ancora a leggerlo con la dovuta attenzione?”. L’iter della proposta è chiaramente ancora molto lungo, ma la ministra leghista Erika Stefani (Affari regionali) ha voluto spingere sul gas per mettere a punto il lavoro istruito dal suo predecessore, Gian Claudio Bressa del Pd, sulla spinta dei referendum in Lombardia e in Veneto e della scelta dell’Emilia di associarsi.
L’istruttoria minuziosa sull’autonomia differenziata, regolata dal 3° comma dell’articolo 116 della Costituzione, sbarca in consiglio dei Ministri su pressione della Lega nel giorno cruciale della fiducia sul maxiemendamento alla manovra. E così il pacchetto autonomia rischia di non ricevere la “dovuta attenzione collegiale”: per questo, scrive il Corriere della Sera, i grillini per nulla spaventati sono pronti allo scontro con Giorgetti. Dopo l’incidente mortale, Uber porta di nuovo su strada i veicoli a guida autonoma