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Austria, altro attacco all’Italia: “Non riapriremo il Brennero”

L’Austria si scaglia ancora una volta contro l’Italia. Non c’è solo la questione Recovery Fund a dividere i due Paesi, ma ora monta la battaglia per la riapertura delle frontiere. E anche su questo, guarda caso, l’Austria è sull’altra sponda della barricata rispetto all’Italia. Uno scontro durissimo quello tra Vienna e Roma. E il tema caldo è che di riaprire il Brennero – per loro – non se ne parla: la posizione austriaca è stata ribadita alla videoconferenza dei ministri del Turismo europei. Fallita la ricerca di un coordinamento comune tra gli Stati Ue, sono stati dunque sdoganati gli accordi bilaterali: ognuno riaprirà i confini con chi vorrà.

Vale a dire: con i paesi meno colpiti dalla pandemia. E con quelli con cui non c’è un’altra battaglia in corso. Come riporta l’HuffingtonPost, “per ora non è servita la decisione del Governo italiano di eliminare la quarantena per chi arriva in Italia dall’estero a partire dal 3 giugno. Almeno fino al 15 giugno, quando nell’area Schengen si potrebbe riprendere a viaggiare anche per motivi non legati al lavoro o altre necessità, gli Stati più colpiti dal virus, come l’Italia e la Spagna, resteranno fuori dalle rotte turistiche che i partner europei potranno decidere di aprire con altri paesi meno infettati”.

In sostanza, i ministri europei hanno adottato le linee guida della Commissione europea, che la scorsa settimana si è arresa agli accordi bilaterali tra gli Stati, consentendo la riapertura delle frontiere tra paesi con situazioni pandemiche simili. “È necessario un ambizioso Piano d’azione europeo a supporto del settore turistico”, dice il ministro Dario Franceschini ai colleghi europei, “l’impatto negativo è tale che nessun paese può pensare di farcela da solo”.

Il Governo italiano – continua Franceschini – “intende dedicare una quota rilevante del Recovery Fund al turismo, chiediamo un ulteriore sforzo a livello europeo affinché l’intera filiera turistica sia inserita in via preferenziale in tutti i programmi di ripresa e di investimento comunitari”. Complice anche il virus, che non lascia possibilità di scelta, l’Ue procede per squadre: stavolta arriva primo chi non si è infettato. Anche sul turismo. E l’Austria punta così a danneggiare ancora l’Italia.

 

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