Vai al contenuto

Badanti ucraine infuriate con Il Vernacoliere: “Lede la nostra dignità”

Una battuta satirica rischia di far scoppiare uno scontro diplomatico. È il caso de Il Vernacoliere, storico giornale satirico di Livorno. Stavolta il direttore Mario Cardinali ha avuto l’idea di prendere scherzosamente di mira le badanti ucraine in Italia, inventando una storia in cui una di loro riesce miracolosamente a risolvere i problemi di erezione di un anziano. Ma la trovata scatena la reazione indignata delle dirette interessate che parlano di battuta “sessista” e “lesiva della dignità del popolo ucraino”. Cardinali allora aggiusta il tiro ma non si pente della sua scelta.

Badanti ucraine contro Il Vernacoliere

“Mi spiace se qualcuno si è sentito offeso, non c’è la volontà di insultare nessuno, è soltanto satira e non tutti la capiscono. – si sfoga il direttore de Il Vernacoliere – L’intento della locandina non è quello di colpire le badanti ucraine, quanto la concezione che abbiamo adesso dell’Ucraina”. Secondo Cardinali infatti “stiamo assistendo a una sacralizzazione dell’Ucraina, che da noi aveva lo stereotipo della badante. Ora sono vittime dell’imperialismo russo e stanno vivendo una brutta pagina di guerra, così come molti altri popoli di cui si parla meno”.

“Sull’Ucraina si è riversata una forte attenzione mediatica mai vista finora. – prosegue il direttore de Il Vernacoliere – L’intento della locandina era quello di desacralizzare questa cosa, non quello di sbeffeggiare un lavoro nobile, è solo ironia. Bisognerebbe anche leggere tutto l’articolo per capire che si tratta di satira, non di insulti. Addirittura l’anziano di cui si parla sale a Montenero, poi viene preso anche lui per putiniano perché ora si fa un gran parlare di putiniani. Ripeto, è satira: è un modo per prendere in giro la nostra visione delle cose, non quello che deve sopportare il popolo ucraino”.

“Se i pisani se la fossero presa per tutte le volte che abbiamo fatto ironia su di loro. – ironizza il giornalista – Spiace davvero se qualcuno si è offeso. Ma la speculazione che si vede in Italia sull’Ucraina e il popolo ucraino non si è mai vista finora. La locandina verrà ritirata? No, ci sono delle leggi sulla libertà di stampa, sull’informazione, non si può. Però posso dire che mi ha fatto male sentire persone che si sono dette umiliate, mi spiace ma non c’era intento offensivo”, conclude.

Potrebbe interessarti anche: Via Crucis, confermato il programma nonostante le proteste ucraine