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Bassetti accusa Maglie e Paragone: “Seminatori di odio”

Matteo Bassetti protagonista di una durissima polemica a distanza con Gianluigi Paragone e, soprattutto, Maria Giovanna Maglie. La giornalista pubblica un tweet in cui accusa l’infettivologo di cercarsele le minacce che riceve tutti i giorni. Il medico, ospite di Un giorno da pecora su Rai Radio1, non si lascia pregare per replicare. E sbotta dicendo che non ne può più di persone come oro che sono dei seminatori di odio.

Il conduttore gli domanda se la terza dose dovranno farla tutti i cittadini. “La terza dose dovremmo farla tutti in tempi diversi. – risponde secco Bassetti – Ci sono delle priorità, un po’ come abbiamo fatto per le prime dosi. Le priorità sono gli anziani, le persone fragili, le persone obese, quelle che hanno il diabete o che magari prendono dei farmaci. La stanno facendo adesso o la devono fare molto rapidamente per mettere in sicurezza queste persone. Dopodiché faranno la terza dose con un pochino più di calma le persone più giovani. È una dose booster che serve per dare un colpo forte al nostro sistema immunitario che porti molto in alto le difese”.

Poi, la discussione cambia improvvisamente tono quando a Bassetti domandano un parere su alcuni politici ed opinionisti tv. “Sono arrivato a un punto in cui io sinceramente di alcune persone non ne posso più. Vale per Paragone, ma anche per Maria Giovanna Maglie che ha detto che se la gente mi minaccia fa anche bene”, si sfoga il medico. Bassetti si riferisce ad un tweet pubblicato il giorno prima dalla giornalista. “Matteo Bassetti: l’Italia è diventata un enorme tamponificio.- cinguetta la Maglie citando le parole dell’infettivologo – È il momento di dare una stretta al green pass, togliendo la possibilità dei tamponi per accedere a ristoranti, bar, teatri, cinema, stadi, attività sportive. Io non minaccerei mai nessuno, lui se le cerca”.

“Queste persone devono rendersi conto che non possono seminare odio in questo modo. La situazione si sta esasperando per colpa di alcune persone che tendono a esasperarla”, aggiunge con amarezza prima chiudere il suo intervento tornando sulla recente polemica con il collega Andrea Crisanti sul vaccino Johnson & Johnson.

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