Il panorama del giornalismo televisivo italiano perde una delle sue figure più autorevoli. Claudio Fico, vicedirettore vicario del Tg5 e responsabile degli speciali del telegiornale, è venuto a mancare all’età di 63 anni dopo una lunga malattia. La sua scomparsa rappresenta un momento di profonda tristezza per colleghi e spettatori, segnando la fine di una carriera contraddistinta da rigore e dedizione professionale.
Claudio Fico, pilastro del Tg5 e volto noto dell’informazione
La notizia della morte di Claudio Fico, avvenuta nella notte del 21 ottobre 2025, ha suscitato un forte impatto nel mondo dell’informazione televisiva. Figura storica del Tg5, Fico aveva maturato una lunga esperienza nel settore, ricoprendo ruoli di rilievo e assumendo responsabilità decisive nella conduzione e nell’organizzazione del telegiornale.
Un percorso professionale fondato sulla passione e la competenza
Originario del Sud Italia e appassionato tifoso del Napoli, Claudio Fico ha iniziato la sua carriera in Rai, dove ha vinto un concorso pubblico. Successivamente ha ricoperto incarichi importanti come caporedattore alla Tgr, per poi spostarsi al Tg2 e al Tg1, fino ad approdare al Tg5, dove è diventato un punto di riferimento per la redazione e per la direzione guidata da Clemente Mimun.
Un’eredità professionale e umana riconosciuta dai colleghi
Colleghi e amici lo ricordano come un professionista esemplare, capace di coniugare rigore giornalistico e sensibilità personale. Il suo contributo alla formazione di nuove leve giornalistiche e la sua capacità di raccontare con equilibrio gli eventi più rilevanti rappresentano un patrimonio duraturo per il giornalismo televisivo italiano.
Claudio Fico lascia una testimonianza importante, non solo come dirigente di alto profilo, ma soprattutto come uomo che ha vissuto la professione con passione e con un profondo senso di responsabilità verso il pubblico.