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Così Berlusconi e Letta hanno messo in scacco i sovranisti: il retroscena

Ancora una volta Berlusconi è tornato protagonista della scena politica italiana. L’Aula della Camera ha approvato quasi all’unanimità la richiesta del governo di un nuovo scostamento di bilancio da otto miliardi di euro. Sono stati 552 i voti a favore su 558 presenti, con solo sei astensioni e nessun voto contrario. Soddisfatto della votazione il premier Giuseppe Conte: “È un ottimo segnale in questo momento di particolare difficoltà che sta attraversando il Paese. Auspico che questo clima di confronto e di dialogo possa accompagnare anche i prossimi, delicati passaggi che dovremo affrontare per uscire da questo periodo di emergenza”. A far notizia, ovviamente, è stato il voto favorevole e compatto del centrodestra, trainato proprio da Berlusconi.

È passata così la linea del presidente di Forza Italia che in mattinata, prima della discussione in Aula a Montecitorio, durante un collegamento con i deputati di FI per fare il punto sulla manovra, ha annunciato il voto favorevole perché il governo ha accolto tutte le proposte del centrodestra, ovvero più risorse per due milioni di autonomi e professionisti e il cosiddetto semestre bianco: “Naturalmente quello di oggi è solo un primo passo, ma è un passo sulla strada giusta: quella di unire le forze di fronte alla pandemia, mantenendo, maggioranza e opposizione, il proprio ruolo, la propria identità e la propria collocazione politica”, ha dichiarato Berlusconi.

In un colpo solo, Berlusconi ha risposto all’appello di Mattarella, si è accreditato come interlocutore affidabile per il governo e ha ridato un volto moderato alla coalizione. Mettendo così all’angolo i sovranisti nostrani. Come racconta il retroscena di Emanuele Lauria su Repubblica, “tutto è cominciato con i segnali netti di disponibilità al dialogo offerti pubblicamente una settimana fa. Da quel momento su input del Cavaliere si sono mosse le diplomazie di Forza Italia che hanno cominciato una fitta trattativa con il ministro Roberto Gualtieri sulle condizioni per il sì allo scostamento di bilancio”.

Nel frattempo il consigliere di sempre, Gianni Letta, “si è premurato di rassicurare Luigi Di Maio, alle prese con storici pregiudizi grillini nei confronti dello ‘psiconano’ sulla bontà dell’operazione per il Paese. Berlusconi, in questo modo, ha cominciato a dettare la linea ai diffidenti alleati, senza chiudere però mai la porta. La giornata chiave quella di mercoledì, nella quale in un giro di telefonate ha nuovamente fatto capire a Salvini e Meloni di non avere alcuna intenzione di finire in maggioranza e anzi ha chiesto senso di responsabilità a tutti. Sottoscrivendo l’impegno a una posizione comune sullo scontamento di bilancio”. E così, Silvio 1 sovranisti 0.

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