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Bertolaso attacca Conte e Arcuri: “È stato messo lì ma non sa nulla”

“Lui è stato messo lì, ma è come se mettessero me all’Agenzia delle Entrate e mi chiedessero dell’Irpef di cui io non so nulla. Anche Arcuri non sa nulla di tamponi e vaccini”. Non le manda certo a dire Guido Bertolaso, che con la sua frecciatina a Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza ora addetto alla ripartenza della scuola, ha replicato alle accuse piovute sul suo operato in occasione delle prime fasi della pandemia durante la scorsa primavera e criticato l’inefficienza del governo. Durante l’intervista concessa a “Quarta Repubblica“, programma in onda su Rete4, Bertolaso ha risposto alle critiche di giornalisti come Marco Travaglio e politici del Pd e del M5s, che hanno duramente attaccato la realizzazione, da lui pensata, di un nuovo ospedale, quello della Fiera di Milano. Una costruzione che ai cittadini non è costata un euro, nata con soli soldi privati e che fa di Bertolaso, più ancora di quanto già non lo fosse, un veterano del suo mestiere.

“Non mi sono avvilito quando mi criticavano e mi attaccavano, non mi esalto oggi”, ha spiegato Bertolaso a Nicola Porro. “Chi fa questo mestiere che io ho fatto per circa 20 anni sa benissimo che non bisogna lasciarsi influenzare né dagli elogi né tantomeno dalle critiche e potrei dire anche calunnie. Tutte le attività che io ho portato avanti”, aggiunge l’ex capo della Protezione civile, “sono sempre state oggetto di grande critica. Forse perché sono abbastanza indipendente e autonomo, quindi io cerco di fare solo quello che serve davvero per i miei concittadini. Non me ne può fregare di meno dei partiti o dei politici”.
Meglio così per il funzionario, visto che siamo in una situazione di emergenza. “Questa è la più drammatica e difficile emergenza della storia della Repubblica italiana, è la peggiore di tutte perché è mondiale”. La realizzazione del nuovo ospedale in zona Fiera a Milano è stata duramente attaccata: “Gli ospedali anti-Covid allestiti nel corso della prima ondata sono un salvagente, ha aggiunto Bertolaso. “Abbiamo davanti a noi un’epidemia di cui ancora non sappiamo tutto. Sapevamo che si sarebbe ripresentata, cosa che purtroppo sta accadendo, e quindi sapevamo che c’era la necessità di incrementare la disponibilità di posti letto”.
Lavorare alacremente, questo è mancato, secondo Bertolaso: “Sa cosa mi dicevano i vari presidenti della Regione quando ero responsabile della Protezione civile? ‘Tu corri troppo, non riusciamo a starti dietro’. E questo deve essere lo slogan per chi fa emergenza. Non stiamo parlando di investimento, di un’attività produttiva, nelle quali Arcuri è probabilmente bravissimo. Stiamo parlando della nostra vita, del futuro dei nostri giovani, del futuro del nostro Paese. L’emergenza va gestita da gente che conosca il proprio mestiere, che vada oltre i confini della burocrazia”. “E Arcuri questo non l’ha fatto?”, incalza Porro. “Ma Arcuri lì ce lo hanno messo. È come se lei mi mette all’Agenzia delle Entrate e mi dice ‘Bertolaso mi sistema l’Irpef?’ Io non so manco cos’è l’Irpef. E lo stesso Arcuri che ne sa di ventilatori, di tamponi, di vaccini antinfluenzali?”.

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