Vai al contenuto

Bibbiano, riabilitato un papà: potrà abbracciare i 3 figli

Uno dei papà coinvolti nell’inchiesta Angeli e Demoni è stato riabilitato dal Tribunale di Bologna , che si sta pronunciando sugli affidi illeciti nel comune di Bibbiano e di quelli della Val d’Enza. I giudici, come conferma l’Ansa, hanno revocato l’ordine di allontanamento dalla casa familiare. Allo stesso tempo, “venute meno le ragioni di pregiudizio”, è stato revocato anche l’affidamento dei tre figli al Servizio sociale, così come la regolamentazione dei loro rapporti con il padre in forma protetta. 

Si trattava di minori inizialmente affidati proprio al servizio sociale finito al centro dell’inchiesta della Procura di Reggio Emilia sui bimbi strappati alle famiglie d’origine per essere affidate ad altre considerate “più idonee”. Poi recentemente, sempre su disposizione dei giudici, sono passati a un altro servizio limitrofo, proprio dopo l’esecuzione delle misure cautelari che riguardano anche il modo in cui venne trattato questo caso. I giudici hanno accolto le richieste dei difensori dei genitori, avvocati Domenico Morace, Chiara Dore e Elena Maria Guarini.Si aggiunge così un altro tassello all’inchiesta sugli affidi illeciti che sta tenendo banco nell’opinione pubblica e politica italiana, una buona notizia dopo quella giunta qualche giorno fa del ritorno dai genitori biologici di 4 dei 6 bambini finiti al centro dell’inchiesta “Angeli e Demoni” che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 29 persone, tra cui 3 sono sindaci o ex sindaci.Uno di loro è proprio il primo cittadino di Bibbiano Andrea Carletti il quale, sospeso dal prefetto e autosospesosi dal Pd, è al momento ai domiciliari, accusato di abuso d’ufficio e falso: “avrebbe assegnato dei locali a una onlus”, precisa il suo avvocato Giovanni Tarquini. Insieme a lui compaiono nel registro degli indagati anche Paolo Colli, sindaco di Montecchio, sempre sponda Pd, e Paolo Buran di Cavriago, ex presidente dell’Unione Val d’Enza.

Salvini, polemiche per lo sciopero stroncato su ordine russo