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Bitcoin, debuttano i future Chicago Board Options Exchange

Bitcoin, bitcoin e ancora bitcoin. Il successo della criptovaluta più famosa del mondo non accenna a rallentare la sua corsa verso numeri da record. Il rischio di una bolla è dietro l’angolo, ma i più temerari continuano ad investire, mai paghi del successo ottenuto.

Adesso si attende il debutto dei Chicago Board Options Exchange (CBOE) e delle conseguenze che ne scaturiranno. Cosa comporta l’ingresso nel mondo dell’alta finanza? lo scetticismo dei grandi investitori che ancora giudicano con sospetto la mossa delle options.
I più esperti dicono che non ci sarà una risposta immediata, ma la cosa sarà seguita da una lunga fase di rodaggio prima di pendere da una parte all’altra della bilancia. Infatti, coloro che temono una bolla imminente temono anche maggiore regolamentazione e controllo sugli stessi future e sui bitcoin,cosa finora avvenuta in modo molto superficiale e senza la supervisione di un ente centrale.

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I sostenitori della moneta digitale sono invece quelli che vedono l’accesso alle options come un possibile afflusso di liquidità verso i bitcoin e una migliore stabilizzazione nelle quotazioni.

Il responsabile degli investimenti di Blocktower Capital Advisor Ari Paul commenta il debutto dei Chicago Board Options Exchange affermando che, secondo il suo parere, non ci sarà una rincorsa immediata, ma ci aspetta invece una: “attività di arbitraggio fra i future e il bitcoin stesso da parte dei trader professionisti e un graduale flusso di acquisti da parte di coloro che intendono prendere posizione passiva sulle criptovalute”.

L’ingresso ufficiale del Chicago Mercantile Exchange avverrà qualche giorno più tardi, il 18 dicembre. Il trend bitcoin  è indiscusso, forse una vera e propria moda del momento. Basti pensare quanta stampa dedica visibilità alla criptovaluta e quante persone cercano un modo per investire, totalmente presi dalla febbre del guadagno facile.
Non a caso, la capitalizzazione dei bitcoin, sono per questa settimana, era quotata sui 240 miliardi di dollari. Non molto rispetto a quotazioni come Apple (870 miliardi), ma si tratta comunque di una cifra ragguardevole se si pensa da dove sono partiti i bitcoin.
Dal punto di vista mediatico, lo ripetiamo, l’affare della moneta digitale è immenso, eppure non sono in pochi ad avere timori che tutto questo clamore si tradurrà nel ritorno indietro come un boomerang. Il rischio sistemico, per ora, resta lontano. Staremo a vedere cosa avrà in serbo il prossimo capitolo bitcoin.

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