
Un violento attacco ha colpito all’alba una zona abitata al confine tra Thailandia e Cambogia, causando morti e feriti tra la popolazione civile, inclusi bambini. Le autorità locali denunciano un’azione mirata contro obiettivi non militari, mentre migliaia di persone sono state evacuate per motivi di sicurezza. La situazione ha generato un clima di panico e caos, con esplosioni e spari che hanno interessato aree residenziali e commerciali della provincia di Surin in Thailandia e di Oddar Meanchey in Cambogia.

Bilancio delle vittime e zone colpite
Secondo fonti ufficiali, tra cui l’emittente pubblica thailandese PBS, sono almeno nove i morti a seguito degli attacchi delle forze cambogiane contro le comunità di confine. Il ministero della Salute thailandese aggiorna il bilancio a undici vittime, compreso un bambino di otto anni.
Il episodio più grave si è verificato a Ban Phue, nella provincia di Sisaket, dove un attacco contro un minimarket annesso a una stazione di servizio ha causato sei morti e quattordici feriti. Altri civili sono rimasti uccisi o feriti nel villaggio di Kab Choeng. Le autorità thailandesi hanno definito gli eventi come attacchi mirati contro civili e hanno disposto la chiusura dell’intero confine, oltre all’evacuazione di oltre 40.000 persone da 86 villaggi nell’area interessata.
Reazioni diplomatiche e accuse reciproche
Il primo ministro cambogiano Hun Manet ha richiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite una riunione urgente per discutere delle gravi aggressioni thailandesi, accusando Bangkok di minacciare la pace regionale. La Cambogia parla apertamente di aggressione militare non provocata. Nel frattempo, la Cina ha invitato alla calma, raccomandando ai suoi cittadini in Cambogia di evitare le zone di confine e sollecitando entrambe le nazioni a privilegiare il dialogo diplomatico per risolvere la crisi. L’esercito thailandese accusa le forze cambogiane di aver aperto il fuoco vicino al tempio di Prasat Ta Muen Thom, usando anche un drone in un’area contesa. Phnom Penh risponde sostenendo che Bangkok ha violato la sovranità cambogiana e che l’esercito ha agito per legittima difesa secondo il diritto internazionale.
Contesto storico e crisi attuale
Le tensioni lungo il confine tra Thailandia e Cambogia derivano da controversie storiche risalenti al periodo coloniale francese. L’attuale crisi rappresenta il peggior episodio degli ultimi quindici anni, con precedenti scontri nel 2008-2011 che avevano causato 28 morti e l’evacuazione di migliaia di civili. Nel 1962 la Corte Internazionale di Giustizia aveva riconosciuto la sovranità della Cambogia sull’area del tempio di Preah Vihear, confermata nel 2013, ma tale sentenza non è mai stata completamente accettata dalla Thailandia, alimentando ancora oggi tensioni e conflitti.
Negli ultimi due mesi la crisi diplomatica si è aggravata: la Cambogia ha declassato le relazioni con la Thailandia, mentre Bangkok ha espulso l’ambasciatore cambogiano e richiamato il proprio, segnalando un ulteriore deterioramento dei rapporti bilaterali.
