A volte, nell’immensità del vasto universo dei social media, emergono delle gemme brillanti di saggezza e tatto. Poi, ci sono i tweet di Claudio Borghi.
La scomparsa di Michela Murgia ha scosso il cuore di molti italiani. Personalità di spicco come Roberto Saviano e Gad Lerner hanno espresso il loro cordoglio. Ma, ahimè! Come può una nazione piangere adeguatamente quando esistono tweet come quello di Borghi a rompere l’armonia?
Mentre l’Italia si stringeva in un abbraccio collettivo di dolore, Borghi ha deciso che era il momento giusto per, beh, fare un paragone tra Murgia e Mariagiovanna Maglie. E, come se non bastasse, ha sottolineato la presunta mancanza di attenzione mediatica per Maglie, concludendo con un’affermazione criptica sulla “cultura occupata” dell’Italia. Bravo, Borghi. Hai veramente un talento per sentire il polso della nazione.
Le reazioni del pubblico sono state rapide e taglienti. Uno dei commenti riassume perfettamente la situazione: “Ha capito di aver dato il colpo di grazia alla sua amica Maglie con questo suo scritto?” Una domanda che, francamente, tutti ci siamo posti.
Forse, la prossima volta che Borghi pensa di condividere un’opinione, dovrebbe fermarsi, respirare profondamente e… non farlo. Almeno non senza aver prima valutato il contesto e le possibili reazioni.
In fin dei conti, la tristezza che pervade non è tanto per il confronto tra Murgia e Maglie, ma per l’apparente incapacità di alcuni di capire il momento e il luogo appropriati per condividere certi pensieri. E mentre Borghi si aggira nel labirinto dei suoi tweet, speriamo che tutti gli altri possano trovare il comfort e la pace di cui hanno bisogno.