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Boris Johnson nella bufera: un fondo segreto per pagare le spese pazze della fidanzata

Boris Johnson di nuovo nella bufera. E stavolta gli inglesi non lo perdonano. Non c’entra la pandemia, ma i gusti stravaganti della sua giovane fidanzata, Carrie Symonds, che gli hanno procurato un conto parecchio salato: decine di migliaia di sterline, forse addirittura centomila, per la ristrutturazione dell’appartamento di Downing Street dove vivono. Carrie ha infatti voluto disfarsi dell’arredamento lasciato da Theresa May. Dunque pavimenti rifatti, mobili vintage in quantità e muri ridipinti (e decorati con quadri dipinti dallo stesso Boris e dalla mamma di Carrie). Ma il risultato è la suddetta fattura da salasso. E l’escamotage che Boris si è inventato per pagarla. Cosa ha fatto? (Continua a leggere dopo la foto)

Lo Stato contribuisce solo per 30 mila sterline, quindi Johnson, che è notoriamente al verde, ha avuto una brillante idea, svelata dal Daily Mail e ripresa dal Corriere: “Mettere su una fondazione di beneficenza, finanziata dai maggiori donatori del partito conservatore, che si accolli le spese. Ufficialmente, lo scopo della charity sarebbe quello di preservare gli appartamenti di Downing Street, residenza ufficiale dei premier britannici: ma in realtà è una maniera surrettizia per venire in soccorso del poverello Boris. Il premier è in bolletta”. (Continua a leggere dopo la foto)

“Da quando è diventato capo del governo, ha dovuto rinunciare agli introiti da giornalista e scrittore, che gli fruttavano mezzo milione l’anno, e accontentarsi dello stipendio pubblico da 150 mila sterline (165 mila euro): poca cosa, a fronte del costoso divorzio dalla ex moglie Marina, una avvocatessa di grido che lo ha giustamente spennato, e delle spese per mantenere i numerosi figli, ufficiali e non, che ha disseminato in giro”. (Continua a leggere dopo la foto)

Quindi l’idea del “fondo segreto”, che però suscita non poche perplessità sul versante del conflitto d’interessi. Inoltre, pare che Carrie, pur non eletta, è diventata la donna più potente di Gran Bretagna, che esercita un’influenza determinante sul premier e sul governo: tanto che qualcuno ha suggerito che sarebbe ora di darle un ruolo ufficiale. Contro di lei si è scatenata una guerra di dossier, ed è indubbio che la sua presenza sia percepita da molti come un fattore destabilizzante.

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