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La pizza alla “bufala” di Giorgia Meloni: altro strafalcione in diretta

Giorgia Meloni ne tira fuori un’altra delle sue. Dopo le zucchine pescate, ecco l’ultimo capolavoro. È stata ospite di Enrico Mentana che sta portando avanti una serie di appuntamenti con i vari leader politici in vista delle elezioni europee. Una sorta di tribuna elettorale con il format di Bersaglio Mobile: un incontro a tu per tu tra il politico di riferimento e lo stesso Enrico Mentana. Giorgia Meloni dimostra ancora una volta i suoi pregiudizi nei confronti dei cosiddetti burocrati di Bruxelles…

La leader di Fratelli d’Italia spiega quale sia attualmente il meccanismo di funzionamento dell’Europa, con le sue regole che ci danno indicazioni anche sugli aspetti più quotidiani della nostra vita. “L’Unione Europea ci dice anche come dobbiamo infornare la pizza nel forno a legna. Tra l’altro questa cosa ce la facciamo dire da gente che, mediamente, mangia la pasta scotta con il ketchup”.

I social, ovviamente, si sono subito scatenati. Riportando però il testo di una risposta della Commissione Europea a un’interrogazione ad hoc presentata nel 1999, tuttavia, le cose stanno diversamente da questo punto di vista: “La legislazione europea in materia di igiene riguardante i sistemi tradizionali di cottura della pizza è contenuta nella direttiva 93/43/CEE del Consiglio, del 14 giugno 1993, sull’igiene dei prodotti alimentari. Tuttavia, tale direttiva non stabilisce alcuna disposizione relativa al divieto dei forni a legna utilizzati nelle pizzerie”.

In realtà, la direttiva non menziona né i forni, né altre attrezzature specifiche per la preparazione dei cibi. Applicabile a diversi tipi di attività in campo alimentare, praticate mediante un’ampia gamma di strumenti di preparazione e di cottura, la direttiva contiene principi molto generali in materia di igiene dei prodotti alimentari.

Ora, Giorgia Meloni si riferisce chiaramente in maniera estensiva ad alcune direttive che l’Europa ha stabilito per alcuni prodotti dell’agroalimentare e del settore vitivinicolo. Ma anche in queste circostanze, non sono soltanto i burocrati stranieri a prendere decisioni, ma anche i politici italiani organici alle istituzioni europee, dagli europarlamentari passando agli eventuali commissari.

Per non parlare dei diversi funzionari tecnici italiani che cooperano con i colleghi degli altri Stati membri nella preparazione dei testi e dei documenti delle istituzioni europee.

 

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