È lecito conservare in casa un busto raffigurante Benito Mussolini? Secondo il presidente del Senato Ignazio La Russa assolutamente sì. Il fedelissimo di Giorgia Meloni rivendica con orgoglio questa sua scelta, facendo infuriare mezzo parlamento. Soprattutto il leader di Azione Carlo Calenda. A dare manforte alla seconda carica dello Stato ci pensa però proprio la nipote del Duce. Alessandra Mussolini si schiera con La Russa utilizzando parole che fanno discutere. La stessa europarlamentare di Forza Italia poche ore prima si era resa protagonista di un’altra polemica, rifiutandosi di ritirare il passaporto del Parlamento europeo perché non sarebbe gender fluid.
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Ignazio La Russa e il busto di Mussolini in casa
“Scusatemi se parlo di me. – dichiara Ignazio La Russa parlando a palazzo Giustiniani per ricordare Pinuccio Tatarella – Sono sempre dipinto come quello che ha i busti del Duce. È vero ce l’ho, me lo ha lasciato mio padre. Non capisco perché dovrei buttarlo. Non lo butterò mai, così come non butterei il busto di Mao Zedong se mi avessero lasciato un’opera d’arte sua. Scusatemi ancora per questa parentesi personale, che volevo assolutamente esternare”, conclude. “Perché ha collaborato allo sterminio degli ebrei, perché ha fatto uccidere gli oppositori e bastonare lavoratori. – lo incalza su Twitter Calenda – E tu non sei cinese. Sei italiano. Patria del delinquente. E presidente del Senato. E se non capisci perché devi buttare il busto di Mussolini non meriti di esserlo”.

Passano poche ore e sulla questione busto del Duce interviene la nipote. “È, giustamente, una sua libertà. – sbotta Alessandra Mussolini ospite di Agorà su Rai 3 – Se venite a casa mia, è pieno. Quello è mio nonno e quindi ci mancherebbe altro. Io credo che se noi andiamo avanti con questo seminare anche un po’ non dico odio, speriamo che non sia così, ma zizzania tra le varie differenze non arriviamo da nessuna parte”.