Niente da fare per la cittadinanza onoraria alla memoria dei partigiani della brigata ‘Nevilio Casarosa’. Accade a Calci, Comune del Pisano in Toscana, dove la proposta del sindaco Massimiliano Ghimenti è stata respinta dal centrodestra in consiglio comunale. E pensare che sarebbe bastato un solo voto di opposizione per farla passare. Ma i quattro consiglieri comunali della lista Uniti per Calci, appoggiata dal centrodestra, hanno votato tutti per il no.
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Calci: niente cittadinanza onoraria ai partigiani
Voglio dire perché ho sentito il bisogno di presentare questa proposta (di conferire la cittadinanza onoraria ai partigiani, ndr), che si inserisce in un percorso anche di delibere simili portate avanti pure da altri Comuni. – spiega il sindaco di Calci in consiglio comunale – Ho voluto avanzare questa proposta perché viviamo un periodo storico in cui i neofascismi sono all’ordine del giorno. Lo stesso vale per le violenze che sono diventate quotidianità”.
“Lo faccio perché si è disegnata una svastica qui vicino e c’è chi parla di ragazzate. – prosegue il sindaco di Calci – Credo che ci siano tutti gli elementi per conferire questa onorificenza (di cittadinanza onoraria ai partigiani), mi auguro che ci sia la massima condivisione e che non si debba discutere di grammatica o burocratesimo”, conclude Massimiliano Ghimenti.
“A nostro parere i presupposti in questo specifico caso non ci sono. – replicano i consiglieri di centrodestra di Calci – In particolare il nostro regolamento chiede, tra i presupposti, che sia stata favorita la conoscenza del territorio, del suo patrimonio storico, artistico, culturale, ambientale a livello nazionale e internazionale. E per questi motivi la richiesta per noi non può essere accolta. Abbiamo fatto una proposta alternativa con l’intitolazione di un luogo, di un cippo, di un sentiero sul monte pisano, magari proprio nella zona dove queste persone hanno operato, in modo che rimanga un contributo concreto in favore dei partigiani. Questa soluzione alternativa però non è stata presa in considerazione. Quindi confermiamo che votiamo contrario”.
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