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Il carabiniere ucciso era disarmato: aveva dimenticato la pistola. La ricostruzione dei fatti

Al comando provinciale dei carabinieri di Roma si stanno rendendo noti i dettagli sull’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso nella Capitale durante un’operazione in borghese. Il comandante Gargaro ha ricostruito la dinamica dei fatti: “I nostri due carabinieri avevano dapprima individuato il ‘biondino’ che, però, era riuscito a fuggire per le vie di Roma. Dopo hanno visto in piazza il Brugiatelli il quale gli ha subito riferito del furto dello zainetto. I nostri agenti, a quel punto, lo hanno invitato ad andare a denunciare tutto presso la caserma più vicina”.

“E lui lo ha fatto chiamando un’ora dopo al 112. Prima abbiamo mandato una pattuglia in divisa, dopo i due carabinieri in abiti civili, Cerciello e Varriale che erano in servizio. Solo in un secondo momento Sergio Brugiatelli e i due carabinieri hanno chiamato i due americani per fissare un appuntamento”.

“Quando i due si sono presentati erano incappucciati e, nonostante i nostri uomini si fossero qualificati come carabinieri, sono stati aggrediti in pochi attimi con un’arma, un coltello di 18 centimetri portato dagli Usa. Sopraffatti nell’immediatezza, non c’è stato tempo di reagire. Varriale non poteva sparare a un soggetto in fuga, altrimenti sarebbe stato lui indagato per un reato grave”. Poi emerge un altro particolare.

Cerciello aveva con sé solo le manette e non l’arma. L’aveva dimenticata, è stata probabilmente una dimenticanza ma ciò non toglie che non avrebbe potuto reagire. La sua pistola, infatti, l’abbiamo trovata nel suo armadietto in caserma e il motivo perché fosse lì lo sa solo lui”.

Francesco Gargaro, comandante provinciale dei Carabinieri, ha “espresso disappunto e dispiacere per le ombre e i presunti misteri diffusi in merito a questa vicenda”, poi ha chiarito perché, inizialmente, si erano diffuse indiscrezioni secondo cui gli autori dell’omicidio fossero due nordafricani. “L’indicazione dei magrebini c’è stata data dal Brugiatelli (colui che ha chiamato il 112, ndr) il quale ci ha detto che si trattava di due persone di carnagione scura, verosimilmente nordafricani“.

“Per questo le nostre ricerche sono state concentrate su questa direzione. Perché lo ha fatto? Non voleva essere associato al fatto visto che li conosceva. Brugiatelli, invece, i carabinieri non conoscevano affatto, lo hanno identificato quella sera. Ha precedenti per rapina e rissa, risalenti a 10 anni fa”. Non era un informatore delle forze dell’ordine.

 

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