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Carfagna lascia Forza Italia: “Mia idea di Italia diversa dalla Meloni”

Anche Mara Carfagna lascia Forza Italia. Il ministro per il Sud del dimissionario governo Draghi rilascia una lunga intervista a Repubblica per confermare la sua decisione. Carfagna spiega di non avercela con Silvio Berlusconi, ma di non riconoscersi più nella linea politica del suo partito, schiacciato ormai sulle posizioni sovraniste di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Mara Carfagna

“Tirerò le somme a breve. – spiega la Carfagna a Repubblica – La riflessione che sto facendo parte da due dati di fatto: gli applausi di Putin alla crisi e le centinaia di messaggi di sindaci e imprenditori che da giorni mi dicono ‘ma siete impazziti?’. Per quattro anni, mi sono battuta all’interno del partito per difendere la sua collocazione europeista, occidentale e liberale, dall’abbraccio del sovranismo. Una parte considerevole di Forza Italia la pensava allo stesso modo. Siamo stati sconfitti, più volte, l’ultima in modo bruciante: neppure consultati sulla crisi del governo di salvezza nazionale che noi stessi avevamo voluto”, si lamenta il ministro.

“Ora mi chiedo: ha un senso proseguire una battaglia interna? O bisogna prendere atto di una scelta di irresponsabilità e instabilità, fatta isolando chi era contrario, e decidere cosa fare di conseguenza? – prosegue Mara Carfagna – In passato ho subito molti pestaggi mediatici e ho sempre risposto con la forza del mio lavoro. Qualsiasi saranno le scelte, poi, la mia lealtà personale a Berlusconi resta, e tutti lo sanno”, rassicura.

“Ciò che conta ora è ripristinare l’affidabilità italiana, messa gravemente a repentaglio dalla crisi e da chi l’ha provocata. Meloni ha tutto il diritto di proporre la sua premiership: se l’è guadagnata, guida un partito che ha ampiamente sorpassato la Lega e ha il triplo di voti di FI. A Draghi si è sempre opposta, per molti versi è la più coerente. Ma la sua idea dell’Italia non è la mia. Io penso che l’Italia non debba somigliare all’Ungheria di Orbán, ma alla Germania di Merkel”, conclude Carfagna.

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