Novità in arrivo sul fronde della carta d’identità elettronica, dopo le tante che già negli scorsi anni avevano cambiato la regolamentazione dell’accesso al documento. Ora, potrà essere richiesta anche alle poste. A prevederlo è infatti un emendamento alla manovra firmato da Vanessa Cattoi (Lega) e approvato in commissione Bilancio alla Camera. L’obiettivo è accelerare le procedure, anche se i tempi per l’attuazione della misura non saranno immediati, visto che servirà una convenzione apposita tra il Viminale e i soggetti “dotati di una rete di sportelli diffusa su tutto il territorio nazionale che siano Identity provider e che abbiano la qualifica di certification authority accreditata dall’Agenzia per l’Italia digitale”.
Non ci sono ancora certezze sui tempi di attuazione: “Abbiamo scelto la via della convenzione al posto del decreto attuativo ministeriale per rendere le procedure più semplici. Noi, come politici, abbiamo fatto tutto quello che potevamo. Ora ci auguriamo che tutto si concluda nel minore tempo possibile”.
I ritardi nella fornitura della carta d’identità elettronica non riguardano solo i piccoli comuni. Anche nella capitale, soprattutto nei municipi a più alta densità abitativa, gli appuntamenti per avviare la procedura vengono dati a distanza di mesi. Tanto che alcuni cittadini sono obbligati a richiedere il documento cartaceo pur di avere un attestato d’identità.Renzi gioca la carta finanza: Davide Serra lo ingaggia nel suo think tank Algebris. Cosa farà