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“Carte falsificate“. Garlasco shock, l’ex magistrato Venditti minaccia denuncia

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L’ex procuratore di Pavia Mario Venditti, indagato a Brescia, “sta valutando” se presentare una denuncia legata al capo di imputazione formulato dai pm pavesi a carico di Andrea Sempio per il delitto di Garlasco. La mossa arriva mentre si intrecciano fascicoli e ricorsi, con il nome di Alberto Stasi che resta il riferimento della sentenza definitiva e un contenzioso acceso su atti e perquisizioni.

In conferenza stampa il difensore, l’avvocato Domenico Aiello, ha contestato l’impostazione accusatoria: “Non c’è dubbio – ha spiegato il difensore dell’ex magistrato, l’avvocato Domenico Aiello, in una conferenza stampa – che sia una rappresentazione falsa iscrivere qualcuno in concorso con un altro, quando c’è una Cassazione che dice che c’è stato un solo assassino e una sola presenza sulla scena del crimine”, ossia Alberto Stasi.

In una nota durissima, Venditti attacca la Procura di Brescia: “pur di perseguire l’obiettivo di sottopormi ad una perquisizione infamante e ad un sequestro punitivo ed espormi in questo modo al pubblico ludibrio dopo oltre 40 anni di carriera specchiata, non ha esitato a falsificare le carte affermando nel decreto dell’8 ottobre 2025 che avrei sostanzialmente acquistato autovetture a titolo gratuito ovvero a prezzi inferiori a quelli di mercato, contrariamente a quanto già da luglio 2025 relazionava la Guardia di Finanza”.

Oggi il Riesame ha annullato il decreto di perquisizione del 9 ottobre a carico di Venditti e del pm Pietro Paolo Mazza (ora a Milano) nell’inchiesta bresciana sul cosiddetto “sistema Pavia“, ordinando la restituzione dei beni sequestrati (telefoni, pc, dispositivi). In pratica torneranno solo a Mazza: quelli di Venditti restano vincolati per l’altra indagine, quella per corruzione in atti giudiziari legata al padre di Sempio e alla prima inchiesta 2017 su Garlasco.

Su quel filone, il Riesame aveva già annullato un sequestro; i pm ne hanno disposto un altro con motivazione più estesa (nuovo ricorso dell’avv. Aiello in arrivo) e la difesa chiederà incidente probatorio sulla copia forense. Già bocciati inoltre i decreti di sequestro per gli ex carabinieri pavesi Giuseppe Spoto e Silvio Sapone, non indagati.

Secondo l’imputazione per peculato e corruzione, Venditti e Mazza avrebbero ricevuto da Cristiano D’Arena (titolare Esitel e Cr Service) “utilità”, tra cui “pranzi presso il ristorante Da Lino”, la “vendita di auto a prezzo inferiore a quello di mercato” e la “effettuazione gratuita di lavori di manutenzione alle auto”. In cambio, affidamenti “in modo esclusivo a Esitel” per il “noleggio degli apparati di intercettazione” e a Cr Service per i mezzi della Procura “in misura incongrua rispetto alle esigenze investigative”, con veicoli destinati “ad uso privato” (tre auto e un furgoncino).

Lo sfogo dell’ex procuratore è netto: “Ho tanta rabbia in corpo – scrive Venditti dopo la decisione del Riesame- Il risultato ottenuto, certamente positivo, anche per il contesto, non elimina il rammarico ed il grave sconforto che deriva da quanto sto immotivatamente subendo. Questo nuovo annullamento – aggiunge – è l’ulteriore dimostrazione della totale illegittimità ed arbitrarietà dei provvedimenti e delle accuse nei miei confronti”.

La chiosa chiama in causa gli organi di controllo: “Mi auguro che chi ha il potere di vigilare sul corretto esercizio della funzione requirente giunga al più presto alle dovute determinazioni arrestando questo linciaggio di piazza. Non posso che continuare a ringraziare il mio avvocato”. Il caso resta aperto tra atti, ricorsi e il perimetro, sempre sensibile, del delitto di Garlasco.

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