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“Ho fondato Forza Italia e me ne pento”. Il professore che aiutò il Cav oggi lo scarica: “Silvio? Triste, patetico”

Ha collaborato alla creazione di Forza Italia ma oggi, amareggiato, dice di vergognarsi per quanto fatto. Un pentimento in piena regola quello di Ezio Cartotto, politologo scelto da Dell’Utri per studiare quello che sarebbe diventato il partito di Berlusconi. Che oggi, a 25 anni di distanza, commenta così dalle pagine del Fatto Quotidiano: “Il Berlusconismo ha fatto abbassare il livello culturale degli italiani. Ecco perché poi il populismo vince sul popolarismo: la gente non pensa più”.

Nel 1992 Dell’Utri lo aveva ingaggiato per la cosiddetta “operazione Botticelli”, lo studio di un nuovo partito che avrebbe poi portato alla nascita di Forza Italia. “Si chiamava operazione Botticelli dal nome del palazzo di Milano 2 dove avrebbero dovuto mettere tutta l’attività politica – ricorda il professore – Qualcosa del mio contributo c’è”. Cartotto si è poi allontanato dagli ambienti forzisti già nel 1996, dopo la mancata candidatura al Senato (“Da allora non credo più alla parola di Silvio”), ma è rimasto in contatto negli anni successivi sia con Dell’Utri che con Berlusconi.“Silvio si è arrabbiato molto quando è uscito il mio libro. E si arrabbia anche quando rilascio interviste – aggiunge il professore – I giudici dicono che ho partecipato alla creazione di un partito fatto da gente che aveva contatti con i mafiosi? Posso solo dire che mi vergogno di averlo fatto e se potessi tornare indietro non lo rifarei più. C’erano delle cose, tante cose, che non mi venivano dette. E altre di cui non mi accorsi”.Oggi Cartotto spiega: “Speravo che Forza Italia diventasse un partito popolare come la Dc. E invece nacque un partito populista”. E parla di Lega e Cinque Stelle, pur coi loro difetti, come di “partiti meglio organizzati. Forza Italia è un partito disorganizzato con un solo leader carismatico: lui. Ecco perché si presenta alle europee, senza Berlusconi gente come Tajani prende 4 voti. Lo fa per salvare il salvabile. Se uno guarda oggi Silvio è veramente patetico, triste. È come guardare un uomo che si allontana al tramonto”.

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