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Caso Merkel, la mancanza di coalizione mette a dura prova la cancelliera tedesca

Il caso Merkel, ecco i nuovi scenari

La Germania e la Merkel sembravano due nomi inscindibili. La cancelliera di ferro, ovvero colei che ha portato la Germania federale sul tetto d’Europa, sembrava davvero impossibile da spodestare. I Liberali, però, non hanno rinnovato il loro appoggio ad Angela Merkel, mettendo in una difficile situazione il suo partito.
La coalizione che sarebbe dovuta scattare avrebbe dovuto riguardare FDP, liberali e partito dei verdi, prendendo il nome di Coalizione Giamaica. Il no secco, invece, è stato pronunciato da Christian Lindner, leader di FDP.
La coalizione fortemente voluta dalla Merkel aveva trovato già i primi impedimenti all’inizio dell’autunno, quando Lindner non aveva fatto mistero alla stampa di avere dei rapporti tesi con la Merkel dal punto di vista politico. In particolare, i due schieramenti la vedono in maniera molto diversa per quanto riguarda l’Unione Europea e il ruolo della Germania in essa. Merkel, probabilmente, sperava di portare dalla sua parte i membri di FDP, ma alla fine le trattative si sono risolte in un nulla di fatto.
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Il mancato accordo tra le forze dal punto di vista politico

Dal punto di vista politico, il mancato accordo tra le forze della stessa area rischia di mettere in crisi il Governo. Caso Merkel: la Cancelliera  ha già dichiarato ai giornali che farà di tutto per guidare il paese attraverso la crisi. I problemi per Angela Merkel possono provenire, tra l’altro, anche da Martin Schulz, leader della SDP.
Schulz si era già detto inamovibile sulla possibilità di ripristinare la Grosse Koalitionen, ovvero la grande coalizione di partiti che aveva sostenuto Merkel nella scorsa legislatura, se la coalizione Giamaica non fosse andata in porto.
Ciò che c’era in ballo con la Coalizione Giamaica era principalmente la governance della Germania. Negli anni del cancellierato targato Angela Merkel, infatti, il costante messaggio dato ai cittadini è stato quello che la Germania era il paese che fungeva da traino per l’Europa.
Inevitabilmente questo ha significato, per i cittadini, associare l’Europa a un giogo da cui sarebbe stato utile liberarsi al più presto, visto che la Germania era colei che portava il fardello economico più importante.

La mancanza dei consensi popolari

Secondo i liberali di Lindner, questo populismo ha creato una spaccatura insanabile tra Europa e cittadini tedeschi, rendendo praticamente impossibile una modernizzazione concordata tra i diversi partiti. Per questo non è stata realizzabile la coalizione di governo.
A settembre il caso Merkel aveva già avuto i primi sviluppi: un problema di consenso popolare, perdendo moltissimi voti alle elezioni. Nonostante la sua leadership personale e il suo modo di fare sempre carismatico, Merkel non è riuscita a imporsi a livello numerico.
Secondo il presidente tedesco Steinmeier, andare al voto anticipato non può assolutamente essere una strategia. Gli elettori, infatti, non riuscirebbero a esprimere una preferenza coerente e logica, considerando che il paese verte in un momento di crisi.
Sul futuro della Cancelliera e della stessa Germania ci sono ipotesi contrastanti. Secondo molti sondaggi, nel cuore dei cittadini la Merkel è ancora il cancelliere desiderato da quasi il 60% di popolazione. Tuttavia, se dovesse passare alla minoranza per la perdita di alleati politici, sarebbe stata lei stessa a ritenere l’ipotesi di un governo di minoranza poco praticabile.
In questa prospettiva, nonostante le ritrosie del presidente, il ritorno alle urne sembra un’ipotesi molto più plausibile del previsto. In mancanza di una grande coalizione tra i partiti ex alleati della Merkel, e nell’impossibilità di creare una coalizione di minoranza, ecco che il voto anticipato potrebbe imporsi come l’unica chance.