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Salvini disse stop e stop fu. Preservativi, anche stavolta i grillini fanno dietrofront

In Italia, tra le tante cose, ora scoppia anche il caso preservativi. Il governo del cambiamento ci sta abituando a colpi di scena continui, qui non ci si annoia mai. La Lega impone il dietrofront sui contraccettivi gratis ai profughi e anche stavolta i grillini sono “costretti” a starci. Quanto sono comode quelle poltrone! Per capire chi comanda e con quale sprezzatura in questa strana scappatella politica chiamata maggioranza gialloverde bastava ammirare ieri l’epilogo della vicenda “preservativi per tutti, immigrati compresi”. L’idea di fornire preservativi gratis anche ai migranti beneficiari di protezione internazionale o richiedenti asilo merita attenzione, ma per il momento è destinata a non avere riscontro.

Motivo? “Non c’è accordo con la Lega”. Ah, giusto, comandano loro, è vero. Sono le parole di un bravo ragazzo messinese di trentun’anni che i grillini hanno nominato capogruppo alla Camera dei deputati, Francesco D’Uva. A lui è toccato seppellire l’ingenuo emendamento firmato dal Movimento 5 Stelle, sulla scia di un’analoga proposta dei democratici, che ha vissuto giusto il tempo di essere orecchiato dai leghisti.

Il Pd aveva proposto nella passata legislatura una legge identica, i grillini la bocciarono e ora hanno provato a presentarla spiccicata nel loro governo. Quanto sono simpatici. Stavolta, però, la bocciatura è toccata a loro e gliel’ha data la Lega. Dopodiché, neppure la fatica di una dichiarazione pubblica: è bastato un sopracciglio scomposto per far capire all’alleato debuttante che proprio non era aria. Né di preservativi di Stato (i leghisti sono per lo più cattolici e tradizionalisti) né, anzi men che mai, di contraccezione gratuita per gli immigrati.

Insomma, dopo lo scandalo scoppiato da chi ha fatto presenta che i grillini hanno copiato una legge del Pd che loro stessi bocciarono, ora arriva anche la figuraccia relativa al dover sottostare ancora una volta al volere di Salvini. I maliziosi, infatti, sostengono che ormai a Salvini basti una telefonata per fare e disfare leggi, intestandosi in modo fulmineo i successi e accollando invece la responsabilità delle retromarce ai pentastellati.

Qualcosa al riguardo Salvini l’ha poi detta, ma a cose fatte: stasera sarà su Raidue in seconda serata mentre risponde incidentalmente all’inviato di Night Tabloid. Tra una cosa seria (la controversia con l’Europa sulla legge di bilancio) e l’altra (i rapporti con Silvio Berlusconi), il vicepremier liquida sommariamente la questione preservativi: “Va bene informare… Va bene prevenire… Ma di questa cosa non se ne parla nemmeno…”. Ma il tema centrale ora è che la Lega sta mostrando una crescente insofferenza nei confronti del partner di governo.

Dal dossier grandi opere alla giustizia, dai rapporti con banche e istituzioni internazionali alle urgenze ambientali come lo smaltimento dei rifiuti metropolitani, Salvini e i suoi stanno cercando di ritracciare palmo a palmo le linee di confine del famoso (famigerato?) e vaghissimo “contratto” che fa da cornice al comune azzardo governativo. Ne rimarrà soltanto uno. E l’opposizione si prepara.

 

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