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Caso Resinovich, cambia tutto per Visintin: “Li hanno trovati”

sebastiano visintin indagato

Le indagini sulla tragica scomparsa di Liliana Resinovich si stanno intensificando. Recentemente, nella residenza di Sebastiano Visintin, marito della vittima e attualmente accusato di omicidio volontario, sono stati eseguiti nuovi sequestri che hanno richiamato l’attenzione della Procura di Trieste. Tra gli oggetti prelevati figurano tre coltelli che Visintin avrebbe donato a un conoscente in Toscana più di due anni fa, ora sotto sequestro. In base a quanto riportato dal giornale Il Piccolo, il conoscente — un professionista — ha contattato volontariamente la pm Ilaria Iozzi, dopo aver appreso dai media della scoperta di numerose armi da taglio e forbici durante la perquisizione dell’8 aprile. L’uomo ha dichiarato di aver ricevuto in regalo da Visintin i tre coltelli che sono ora oggetto di indagine.

Chiamato negli uffici della Squadra Mobile, l’uomo è stato interrogato riguardo alla sua relazione con Visintin e ha consegnato le armi, che sono state subito messe sotto sequestro. Attualmente, è importante sottolineare che non sono state trovate ferite da taglio sul corpo di Liliana Resinovich. Tuttavia, le indagini si stanno concentrando anche su possibili strumenti utilizzati prima o dopo il decesso, o collegati a potenziali preparazioni del crimine.

In ambito giudiziario, si attende a breve la decisione del gip Flavia Mangiante riguardo l’eventuale assunzione, in incidente probatorio, della testimonianza di Claudio Sterpin. Quest’ultimo, amico intimo di Liliana, potrebbe rivelarsi un testimone chiave per chiarire le dinamiche del caso e il contesto personale della vittima prima della sparizione. L’inchiesta continua ad essere aperta, con un mosaico di dettagli che si sta lentamente componendo. Tra nuove piste, testimonianze e sequestri, le autorità sperano di risolvere un caso che resta, ad oggi, avvolto nel mistero.

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