Vai al contenuto

Cecchi Paone: “Sono furioso, questi sono fascisti”

Cecchi Paone Lazio gay-pride fascisti

“Sono furibondo. La Regione Lazio ha revocato il patrocinio al ‘Roma Pride 2023’ di sabato perché è sotto ricatto dei fascisti e dei leghisti.” Con queste parole Alessandro Cecchi Paone, noto giornalista e conduttore televisivo, ha criticato la decisione presa dalla Regione Lazio, guidata dal presidente Francesco Rocca.

Nel corso di un’intervista rilasciata alla Repubblica il 6 giugno 2023, Cecchi Paone ha espresso la sua indignazione, accusando Rocca di aver ceduto alle pressioni politiche e di aver negato il supporto a un evento fondamentale per la lotta per i diritti civili e delle coppie LGBTQI+.

Rocca ha motivato la sua decisione affermando che il logo della regione non può essere utilizzato “a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali”, facendo riferimento alla pratica del cosiddetto “utero in affitto”. Un’argomentazione respinta da Cecchi Paone: “Nulla può essere vietato a due adulti che liberamente prendono una scelta. Vietarlo è da Paese illiberale e considerare reato universale l’utero in affitto è anticostituzionale”.

Cecchi Paone non ha esitato a puntare il dito contro Rocca, già presidente della Croce Rossa italiana e figura di rilievo nei diritti internazionali: “È chiaro che si è piegato a una imposizione di chi governa con lui in Regione e si è fatto incastrare dai fascisti e dai leghisti che vietano i diritti a adulti consenzienti. È una vergogna.”

Nonostante l’ostilità, Cecchi Paone ha confermato la sua presenza al “Roma Pride 2023”, dove insieme al compagno Simone si uniranno a Emma Bonino e Riccardo Magi, tra i principali difensori delle cause liberali e libertarie.

Ha inoltre criticato l’azione del governo di Giorgia Meloni, che ha vietato ai sindaci la trascrizione degli atti di nascita dei figli delle coppie gay, un provvedimento che lo colpisce personalmente: “È una cosa che ci colpisce e ci convolge. Io e il mio compagno siamo stati all’Isola dei Famosi per richiamare l’attenzione sul matrimonio egualitario e sulle adozioni gay”.

Infine, ha rivelato che il suo compagno ha una figlia che desidera adottare, ma a causa delle restrizioni in vigore in Italia, dovranno procedere all’estero, pur consapevoli che i documenti ottenuti non avranno valore nel nostro Paese. E ha concluso con una frase di Emma Bonino, dando voce a un pensiero che trova larga condivisione: “solo chi viene dal fascismo può pensare di rimporre un unico modello di famiglia patriarcale e omofoba che non esiste più nella realtà”.