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“Salvini? Paura nazismo!” L’accusa arriva da dove non te l’aspetti. Silvio ne sai qualcosa?

Toti da una parte, lo zoccolo duro di Forza Italia dall’altra: nel partito di Berlusconi volano stracci e si continua a definire una spaccatura sempre più evidente. Il governatore della Liguria preme per l’aggregazione alla Lega di Salvini, gli altri rivendicano una natura diversa e la volontà di non assoggettarsi al Carroccio. Lega sempre più coesa intorno al suo Capitano, Forza Italia sempre più divisa, tra latitanza del ‘grande capo’, rendite di posizione e rese dei conti interne. Il centrodestra a trazione Carroccio è ormai una realtà, e quanto prima si diceva a mezza voce per non urtare l’alleato di coalizione adesso viene esplicitato senza mezzi termini. A Milano si sono seduti allo stesso tavolo con Ignazio La Russa, gomito a gomito, Giovanni Toti e Giancarlo Giorgetti. Un flirt che sta facendo imbestialire Mariastella Gelmini e anche Alessandro Sallusti che scrive un focoso editoriale.

“Non si risolvono i problemi del partito con le denunce, dimostri di voler rilanciare Forza Italia”, dice la Gelmini a Toti, il quale replica: “Il centrodestra non deve essere riappiccicato con lo scotch, dopo 24 anni deve essere rifondato, a partire da una classe dirigente incapace di mettersi in discussione di fronte a un mondo che cambia e che si è sempre adagiata dietro a Berlusconi. Forse non si sono accorti che nel 2008 il partito aveva il 38% dei voti, oggi l’8”.

Una zuffa che, per un attimo, ha oscurato il vero protagonista della giornata: il sovranismo, parola chiave con la quale Fratelli d’Italia vorrebbe affacciarsi sulla scena europea. “Per noi è fondamentale la differenza fra sovranismo e populismo – spiega La Russa – Il populismo non è accontentare il popolo fregandolo, ad esempio proponendogli il reddito di cittadinanza. Sovranismo significa scegliere qual è la via dello sviluppo senza che ce lo impongano i burocrati dell’Europa”. Concetto, ovviamente, condiviso da Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e numero due della Lega.

“Le nuove categorie – dice Giorgetti – non saranno più quelle classiche del passato, destra e sinistra. Chi dovrà interpretare questo cambiamento sarà un soggetto populista e sovranista”. Questo cambiamento della politica “richiede un leader che lo sappia interpretare” e Matteo Salvini ci è già “riuscito benissimo”, aggiunge. Il leader della Lega e vicepremier, spiega Giorgetti, “ha fatto una cosa molto semplice: ha sdoganato la destra. Oggi la gente non si dice più di centrodestra ma di destra”, e grazie a lui “al popolo della destra è stata data una leadership: la gente lo segue, lo apprezza, lo ha votato e vorrebbe votarlo di più”.

La Lega, e gli alleati di centrodestra sanno “quale è il dna comune”, dice Giorgetti, ma devono “prendere atto che ora sul campo c’è Salvini”, parole che vengono lette da Forza Italia come uno strappo con la storica alleata e che fanno intravedere un futuro tutto verde per il centrodestra. Sallusti su Il Giornale legge queste dichiarazioni come l’archiviazione del centrodestra moderato (durato più di vent’anni) per guardare altrove, verso un polo “populista e nazionalista”. Per Sallusti questo “mix di parole evoca una delle più grandi tragedie del Novecento, quel nazional-socialismo tristemente noto come nazismo”. Un’accusa pesantissima contro Salvini e i suoi.

Non è infatti un caso che Toti, la Lega (con Giorgetti) e FDI (con La Russa) si siano ritrovati a San Babila per questo vertice teso ad archiviare il centrodestra per compiere la virata sovranista. Quello è il luogo degli scontri, dei comizi e di Almirante. La sintesi di tutto la dà La Russa, che vuole fare da trait d’union tra la Gelmini (che rappresenta ora l’anima pura di Forza Italia) e la Lega, passando per Fratelli d’Italia. Nasce un nuovo centrodestra? Per La Russa deve essere un centrodestra “sovranista e conservatore”. Appunto. Ha ragione Sallusti: “Il nazional-socialimo non può fare in alcun modo parte dei nostri orizzonti”. Speriamo bene…

 

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