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Chi era Germano Mancini, prima vittima italiana all’estero del vaiolo delle scimmie

Germano Mancini, 50 anni, comandante della stazione carabinieri di Scorzè (Venezia) è stato confermato dal Ministero degli Affari esteri come il primo italiano a morire per aver contratto il vaiolo delle scimmie.

Il militare si trovava in vacanza a Cuba per le ferie di Ferragosto. Originario di Pescara, risiedeva a Noale. Aveva prenotato un bed and breakfast con alcuni amici.

Aveva cominciato ad avvertire a stare male il 17 agosto, a due giorni dall’arrivo sull’isola. Il 18 si è recato ai servizi sanitari. In quel momento le sue condizioni hanno richiesto “un trasferimento urgente per un ricovero e un trattamento intensivo, arrivando all’ospedale con un arresto cardiaco, dal quale si è ripreso”.

Sabato 20 agosto il ministero della Salute dell’Avana aveva annunciato di aver identificato il primo caso ufficiale di contagio di vaiolo delle scimmie. In una nota aveva reso noto che “un turista italiano aveva ricevuto una diagnosi di vaiolo delle scimmie, e si trovava in condizioni critiche, in un ospedale della capitale”. Inizialmente il dicastero aveva definito critiche le condizioni del turista italiano, che si sarebbero aggravate fino al decesso. Le informazioni, che non riportavano comunque il nome del paziente, evidenziavano come nel corso della permanenza sull’isola aveva alloggiato in una casa in affitto e visitato diverse località delle province occidentali del Paese per cui sarà necessaria svolgere un’indagine epidemiologica per rintracciare altri, possibili contagiati.