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Cina-Usa, tensione alle stelle: “Possibile una nuova guerra fredda”

Tensione alle stelle tra Cina e Stati Uniti, che dall’inizio della pandemia mondiale continuano in una girandola di accuse e controaccuse che sta spaventando il mondo. Mentre il coronavirus fa registrare numeri sempre più allarmanti, con oltre 5 milioni di contagi e 400 mila morti in tutto il pianeta, il presidente americano Donald Trump è infatti tornato all’attacco del Dragone, accusandolo di avere serie responsabilità nella diffusione del patogeno e nella gestione, fallace, della prima fase della crisi. 

La replica è arrivata per bocca di Wang Yi, ministro degli Esteri di Pechino, che durante una conferenza a margine dei lavori della sessione parlamentare ha spiegato che i due Paesi “non dovrebbero avere conflitti e cooperare in una logica win-win e di rispetto reciproco. Alcune forze politiche stanno spingendo verso l’orlo di una nuova Guerra Fredda. Tutto ciò è pericoloso e rischia di far tornare indietro la storia”. Allo stesso tempo, ha aggiunto però: “Gli Usa devono rinunciare a voler cambiare la Cina e rispettare” la sua volontà di sviluppo della nazione.Wang Yi ha poi sottolineato nel suo intervento che la Cina è aperta a dare un contributo agli sforzi congiunti della comunità scientifica internazionale per identificare l’origine del Coronavirus in maniera trasparente, equa e costruttiva. Inoltre, Pechino avrebbe finora esportato circa 12 miliardi di mascherine proprio negli Stati Uniti, equivalenti a circa 40 per ciascun americano, perché “il Covid-19 è un nemico comune, che va combattuto insieme. L’avvio di azioni legali contro la Cina è immorale ed inaccettabile”.“Ricattarci sulla questione Coronavirus non funzionerà – ha concluso il ministro cinese – Noi dobbiamo difendere il nostro diritto alla sovranità e allo sviluppo. Non abbiamo nessun interesse a influenzare gli Stati Uniti e neanche loro dovrebbero averne a cambiare la nostra storia. Sebbene ci siano divergenze, ciò non significa che non c’è spazio per la cooperazione. Molte questioni globali richiedono negoziati tra le due parti”.

Il presidente della Cecenia che curava il Covid-19 con l’aglio (e ora è positivo)