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Follia in strada in Italia, coltellate a un carabiniere: chi è l’aggressore, agghiacciante

Parco Miralfiore, Pesaro

Un controllo antidroga effettuato al parco Miralfiore di Pesaro è degenerato in un episodio di violenza ai danni di un carabiniere. Un uomo di origine nigeriana, sorpreso mentre spacciava eroina, ha reagito con forza estraendo un coltello.

Il fermato, un pusher nigeriano di trent’anni, senza fissa dimora e con precedenti penali, era stato intercettato da una pattuglia interforze impegnata in un’operazione di contrasto alla vendita di sostanze stupefacenti nel parco cittadino. L’intervento, inizialmente di routine, è rapidamente degenerato.

Alla vista dei militari, l’uomo ha urlato: “Non vi avvicinate o vi buco, maledetti sbirri”, tentando poi la fuga. Raggiunto dai carabinieri, ha estratto un coltello con una lama di 20 centimetri, colpendo uno degli agenti.

Carabinieri in azione durante il controllo antidroga

La lama ha trapassato il giubbotto e la maglia del militare, fermandosi soltanto contro l’impugnatura della sua pistola d’ordinanza. Questa barriera ha impedito che la coltellata raggiungesse l’addome, evitando conseguenze potenzialmente gravi.

Ne è seguita una colluttazione intensa, durante la quale l’aggressore ha sferrato calci, pugni e gomitate contro i carabinieri. Nonostante la resistenza, gli agenti sono riusciti a immobilizzarlo e ad arrestarlo.

La perquisizione ha confermato i sospetti: il trentenne deteneva sei dosi di eroina e materiale per il confezionamento della droga, confermando la sua attività di spaccio all’interno del parco.

Il giovane, noto alle forze dell’ordine, era già stato arrestato nel febbraio 2024. Di recente, era scaduto il Daspo Urbano che gli impediva di avvicinarsi alle zone sensibili relative allo spaccio a Pesaro, ma ciò non ha fermato la sua attività illecita.

Nel corso dell’udienza di convalida, il 30enne ha negato di aver sferrato la coltellata, ma la ricostruzione degli agenti e le prove raccolte non hanno lasciato dubbi. Il giudice ha confermato l’arresto.

Per l’uomo è stata disposta la custodia cautelare in carcere. L’avvocato difensore ha richiesto un termine per preparare un eventuale rito alternativo. L’udienza è stata rinviata a dicembre, quando si deciderà il prosieguo del procedimento.

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