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Il Comandante De Falco: “Decreto sicurezza-bis viola le norme internazionali”

Il senatore del gruppo misto Gregorio De Falco, fuoriuscito di lusso del Movimento 5 Stelle, in onda su La7 si è espresso su alcuni articoli del decreto sicurezza bis. Il senatore fa dunque luce su alcuni aspetti fondamentali da tenere in conto: “Le leggi di ratifica sono più importanti di quelle ordinarie”. Lui, prima di essere un politico, è un uomo di mare, che conosce profondamente ogni legge che lo regola. Il dilemma principale è quel bivio di fronte al quale si trovano pescatori o comandanti di navi mercantili di fronte a un naufragio.

Salvare i migranti in mare ed essere intrappolati nel nuovo decreto sicurezza approvato dallo Stato italiano oppure non salvare i migranti omettendo così il soccorso previsto dalle leggi del mare? “I sistemi giuridici civili sono strutturati di modo che i dilemmi possano esserci solo in apparenza”.

Il politico continua poi il suo discorso suggerendo una soluzione logica: “Le antinomie vengono risolte dal sistema stesso. Bisogna dar precedenza alla norma più importante. Le consuetudini che derivano dal diritto pubblico internazionale. Queste convenzioni entrano nell’ordinamento italiano attraverso gli articoli 10,11 e 117. Sebbene si tratti di leggi ordinarie, quelle di ratifica, assumono un livello superiore rispetto alle norme ordinarie”.

Riguardo le sanzioni che raggiungono il milione di euro, De Falco si è espresso in questo modo: “La Cassazione e la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, ha ribadito che laddove ci sia una sanzione amministrativa sproporzionata, si è in presenza in realtà di una norma penale“.

E infine: “Chiunque si trovi di fronte al bivio del salvataggio, dovrebbe obbedire alle leggi italiane, quelle di civiltà che sono quelle più importanti. Il decreto sicurezza bis viola le leggi del diritto internazionale“. Nel decreto sicurezza-bis, oltre all’approvazione dell’emendamento, a prima firma Lega, che prevede l’arresto del capitano della nave, è stato approvato anche quello proposto dal M5s che chiede invece il sequestro delle navi in via cautelare.

Le imbarcazioni dovranno dunque essere subito affidate alla Polizia, alla Capitaneria di Porto o alla Marina Militare. Se la confisca dovesse poi diventare definitiva, le navi diventerebbero patrimonio dello Stato. C’è l’ok poi per l’emendamento che porta le multe da 150 mila euro fino a un milione per le navi che violano il divieto d’ingresso, transito o sosta in acque territoriali.

 

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