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Come ti rimpasto il governo: 5 Stelle in confusione, saltano tre ministri. Eccoli…

Rimpasto sì, rimpasto no… Il Movimento dei cachi. Il governo potrebbe cambiare volto. La situazione è abbastanza chiara: i grillini perdono terreno sulla Lega da quando l’esecutivo è in carica. E adesso nei piani altri dei pentastellati (leggasi Casaleggio Associati) si cerca di correre ai ripari. Ministri timidi, gaffe e strafalcioni stanno indebolendo la squadra di governo a 5 Stelle. Di Maio a quanto pare avrebbe pensato ad una correzione in corsa: nel mirino sono finiti la Grillo, Toninelli e la Trenta.

Il primo della lista nelle tessere grilline che potrebbero cadere non può che essere lui, il re delle gaffe. Da esperto di diritto è finito nel ciclone delle sparate: una dietro l’altra dall’alto del Ministero delle Infrastrutture. Per Di Maio, Toninelli sarebbe diventato un problema da risolvere al più presto.

Ma a rischio ci sarebbe anche il ministro alla Salute, Giulia Grillo che di fatto sul tema dei vaccini ha generato confusione tra le famiglie che sono rimaste imbrigliate nelle indicazioni del dicastero. E il suo comportamento schivo ha di fatto lasciato nell’ombra il Ministero della Salute.

I grillini adesso vorrebbero una figura di peso in grado di imporre la propria personalità politica all’interno dell’esecutivo per contrastare l’esposizione mediatica dei ministri del Carroccio e dello stesso Salvini. Ma non finisce qui. Il terzo nome sulla black list dei pentastellati è quello del ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

Il titolare del dicastero della Difesa per i 5 Stelle è troppo silenziosa. Un’accusa che potrebbe portare ad un cambiamento repentino dalle parti del ministero della Difesa. Competente, ma poco carismatica. Con questa tesi i pentastellati sarebbero pronti ad un ribaltone.

Insomma il rimpasto per i grillini potrebbe diventare fondamentale per rilanciare l’azione di governo che finora ha avuto un solo colore: quello verde della Lega. Il rimpasto è ormai alle porte. Basterà questo a salvare il Movimento dalla caduta libera? O forse è il caso di abbandonare lo sloganismo e iniziare a fare politica?