Come vendere on line: che siate una grande o una piccola azienda, sicuramente avete valutato di iniziare un’attività di e-commerce e aprirvi al mercato on line.
Per le imprese che prendono vita oggi è indispensabile, per chi è già in pista da un po’ è una riflessione irrinunciabile, ma per passare dalla teoria alla pratica ci sono alcuni step da compiere e considerazioni da fare per far sì che l’investimento necessario non sia sottovalutato, le risorse siano impiegate al meglio e che il ritorno sull’investimento sia massimizzato.
Qualche dato sull’e-commerce
I dati Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano relativi al 2016 ci dicono che l’e-commerce in Italia è cresciuto del 18% sfiorando i 20 miliardi di € di volume di affari. Gli acquisti da smartphone arrivano a quota 3,3 miliardi di euro grazie a una crescita del 63%. Il settore più in voga è il turismo (44% della quota di mercato), seguito da elettronica di consumo e abbigliamento.
Si registra una crescita interessante di settori food & grocery, arredamento e home living, beauty, giocattoli. Ma, al di là dei dati, basta osservare il comportamento delle persone per capire che il fenomeno è penetrato anche in Italia in maniera importante cambiando le modalità di acquisto degli shopper sia nella fase di info-commerce che di e-commerce vero e proprio.
Tuttavia, accedere al mercato on line (sia italiano che estero) non è facile: non basta aprire un sito web con un carrello elettronico e associargli una carta di credito; non basta nemmeno investire un budget importante in advertising on line per portare traffico sul sito. L’e-commerce è un vero e proprio “mercato”, e per accedervi è necessario pianificare attentamente scelte e investimenti, scegliere una strategia vincente e, infine, stanziare risorse umane ed economiche per il progetto.
Le piccole e medie aziende italiane fanno difficoltà ad approcciarsi all’attività di e-commerce, e così negli ultimi anni sono nate alcune società che le affiancano nell’ingresso sui mercati on line. Da Brandon Ferrari di Paola Marzario a Filoblu e Triboo Digitale, queste aziende si rivolgono a brand e retailer che vogliono vendere on line, sia nell’accesso a marketplaces già esistenti, sia nello sviluppo di siti ex-novo, per i quali forniscono servizi che consentono alle aziende poco strutturate di esternalizzare l’attività di vendita on line a 360° includendo logistica, gestione dei resti, etc.
Noi abbiamo intervistato Andrea Risa, amministratore delegato di Digital Sales, azienda milanese che offre servizi di outsourcing per e-commerce, chiedendogli alcuni consigli per chi vuole iniziare a vendere on line.
Se siete una piccola azienda
Se siete una delle tante piccole ed eccellenti imprese manifatturiere italiane e volete vendere nel mondo i vostri prodotti, purtroppo fare e-commerce potrebbe rivelarsi difficile. L’eccellenza del prodotto infatti non è un requisito sufficiente a vendere on line, tutt’altro. “La prima cosa è essere consapevoli che non sarà un processo facile, ma lungo e costoso” ci dice Andrea Risa. “Vendere on line non significa solo aprire un negozio virtuale: significa soprattutto strutturare la propria organizzazione per svolgere una serie di attività che consistono nel vendere on line. Dallo sviluppo della piattaforma web (proprietaria o marketplaces altrui), alla gestione della logistica, al customer care.
“Per le piccole aziende, a volte anche per le medie, l’opzione migliore è affidarsi ad una società come la nostra ed esternalizzare completamente le attività. Questo perché entrare nel sistema della vendita on line, organizzare persone e attività può essere molto oneroso. Meno lo è, almeno all’inizio, affidarsi a chi ha già acquisito questo know how ed è fortemente specializzato nel campo”.
“È necessario inoltre fare un’accurata analisi del pricing e del posizionamento dei prodotti da vendere per capire come saranno percepiti dai consumatori, nonché le conseguenze che il nuovo canale di vendita avrà sull’attività di distributori o rivenditori già esistenti. Una volta stabilita la strategia di marketing e di vendita, si può procedere con l’implementazione della piattaforma e degli aspetti più operativi come la logistica e il customer care. Fare tutto questo per una piccola azienda poco strutturata può essere davvero complicato”. Il mercato comunque è in forte crescita, e così sarà negli anni a venire: indubbiamente vale la pena investire.