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Il 3 giugno Conte riapre l’Italia: “Ora il blocco non ha più senso. Ma serve responsabilità”

Il presidente del Consiglio Conte ha guardato i dati del monitoraggio delle Regioni. Ne ha parlato col ministro della Salute Roberto Speranza che gli ha ripetuto: “Sono buoni, vanno dal 18 al 26 maggio e il trend dei contagi da Covid-19 continua a scendere”. Era il via libera che aspettava. E così Conte ha messo da parte la prudenza e ha impugnato il coraggio: è il momento di ripartire. Come riferisce Repubblica, il premier si è detto determinato: “Il blocco non ha più senso. Ventimila contagiati non possono tenere prigionieri dieci milioni di lombardi”. Nel corso della serata di ieri, dunque, Palazzo Chigi ha confermato la data del 3 giugno per l’apertura dei confini regionali e anche nazionali ai paesi europei.

Per i paesi extra Ue, resta confermata quella del 15 giugno. E dal governo fanno sapere: “Al momento non c’è in Italia alcuna situazione critica relativa all’epidemia di Covid-19”. Anche i dati dell’Istituto superiore di sanità hanno spinto Conte e il governo verso la riapertura completa del Paese: il 3 giugno cadranno i divieti di spostamento e sarà possibile tornare a muoversi liberamente in tutta Italia, dopo quasi tre mesi. “Il decreto legge vigente prevede dal 3 giugno la ripresa degli spostamenti infraregionali e al momento non ci sono ragioni per rivedere la programmata riapertura degli spostamenti” sottolinea anche Speranza.

Da qui a martedì continuerà ad essere monitorato l’andamento della curva. Gli scienziati infatti avvertono: “L’incidenza dei casi è molto eterogenea sul territorio nazionale, ci sono Regioni con un numero molto elevato e altre a basso contagio; ecco perché, nel momento in cui aumenterà la frequenza e l’entità della circolazione nel paese, bisognerà avere molta cautela ed essere pronti a isolare gli eventuali nuovi focolai”.

Il ministro delle Regioni Francesco Boccia intanto sta sentendo singolarmente i governatori già da giorni sulla Fase 2 e sulla riapertura dei confini regionali, e continuerà anche nei prossimi giorni a sentire i presidenti di regione, ma nessuna convocazione della cabina di regia è prevista al momento. L’Italia, dunque, è pronta a ripartire davvero.

 

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