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“Conte chiarisca i suoi rapporti con Carige”. Un’ombra sul salvataggio della banca

Un’ombra ha iniziato ad avanzare sulla decisione del governo di “salvare” la banca Carige. “Una domanda semplice. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è stato socio di Guido Alpa, a lungo consigliere di Carige e della sua Fondazione. Conte stesso è stato consulente di Raffaele Mincione, banchiere socio Carige”, ha scritto su Facebook Luigi Marattin. Il Partito democratico ha espresso una dura condanna contro il governo giallo-verde e la gestione della questione Carige e per i presunti legami tra la Banca e il premier Conte.

L’accusa arriva appunto dal deputato Pd Luigi Marattin, capogruppo dei dem in commissione Bilancio. Nella serata del 7 gennaio 2019 il governo Conte aveva varato un decreto per concedere la garanzia pubblica a Banca Carige. Il consiglio dei ministri, riunito d’urgenza, ha approvato un decreto in favore dell’Istituto di Genova, aprendo alla possibilità di nazionalizzazione.

“La domanda è molto semplice: quando il Consiglio dei ministri ieri sera ha votato il Salva Carige, il presidente Conte è uscito dalla sala, come si dovrebbe fare quando vi è fondato sospetto di possibile conflitto di interesse? Gradita risposta. Se non arriva, provvederemo a inviare la domanda per vie ufficiali”, ha poi anticipato Marattin. Sul fronte del centrosinistra, sono in molti a far notare come la decisione dell’esecutivo gialloverde di salvare la banca Carige ricalchi quanto già fatto in passato con Monte dei Paschi e con le banche venete.

Quando erano loro, i 5Stelle e la Lega all’opposizione e ne dicevano peste e corna per le misure prese dai governi Renzi e Gentiloni. E ora loro fanno la stessa cosa. Il primo a far sentire la sua voce è stato proprio l’ex premier Matteo Renzi: “Hanno approvato un decreto per salvare la banca di Genova. Giusto, serve ai risparmiatori. Ma così certificano di aver mentito quando attaccavano noi sulle Venete, Etruria, Ferrara. Il tempo è galantuomo e fa giustizia delle tante bugie di questi piccoli imbroglioni”, ha detto in un video.

Anche Maria Elena Boschi, tra le più colpite per il noto caso Banca Etruria (da cui poi il padre è stato assolto, ma nel frattempo lei e tutto il governo hanno perso la poltrona) ha fatto sentire la sua voce sulla vicenda Carige: “Ieri il Governo del cambiamento ha salvato una banca. Giusto così, per i risparmiatori. Ma se fossero uomini seri Di Maio e Salvini dovrebbero riconoscere che hanno fatto la stessa cosa che abbiamo fatto noi”.

Come darle torto, del resto? “La realtà ha quasi sempre la meglio sui pagliacci. Fino a ieri M5s e Lega hanno crocefisso il Pd accusandolo di aiutare le banche. Ieri hanno salvato Carige, la banca della città di Beppe Grillo. Bene. Ora, però, abbiano la decenza di chiedere scusa”. Lo scrive su twitter il senatore Antonio Misiani, capogruppo della Commissione Bilancio a Palazzo Madama.

 

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