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“Vuoi la verità? Hai distrutto il progetto M5S”. Così Conte massacra Grillo

Continua la sceneggiata a 5Stelle. La guerra tra i due galli nel pollaio non sembra voler finire. E così Conte stavolta ha deciso di non tenersi tutto dentro e si è lasciato andare a una considerazione molto pesante contro il garante Beppe Grillo, proprio colui che lo aveva investito di rifondare il M5S: “Scusa, Beppe, ma i vicepresidenti chi li dovrebbe scegliere, se non il presidente? Questa non mi sembra un’apertura. Nulla di personale con te, credimi. Ma la verità è che hai distrutto il progetto…”. Una sassata, praticamente. (Continua a leggere dopo la foto)

Grillo, infatti, come riporta il Corriere gli aveva proposto: “Allora, Giuseppe, possiamo fare così. I vicepresidenti del Movimento te li poi scegliere tu, va bene?”. La telefonata pomeridiana tra i due è cominciata bene ma finita male. All’ora di cena, quando sui terminali delle agenzie di stampa s’avanza la tesi del disgelo tra i due litiganti, nel bunker di Conte continua a tirare la stessa aria degli ultimi tre giorni. Che sia una tattica o una strategia, che sia un bluff o meno, l’atmosfera è quella della rottura. (Continua a leggere dopo la foto)

La cerchia ristretta dell’ex premier – riporta ancora il Corriere – ha chiuso i contatti con il mondo fuori. Il punto stampa di Conte rimane virtualmente programmato per oggi pomeriggio. Anche se i dettagli logistici sono tutti da definire. Le “aperture” di Grillo per l’ex premier non lo sono affatto. “A poche ore dalla possibilità di dire addio all’offerta di guidare i Cinque Stelle, Conte non ritiene di avere l’agibilità politica necessaria per accettare l’incarico; non crede nemmeno che la marcia di avvicinamento al varo della nuova nave M5S sia sinonimo di una navigazione serena”. (Continua a leggere dopo la foto)

Le aperture proposte da Grillo nella telefonata di ieri vengono considerate non tanto insufficienti, quanto calibrate su temi di poco conto, come per l’appunto la scelta dei vicepresidenti. “I punti su cui insistere, nel caso si arrivasse per davvero alla resa dei conti, sono fin troppo definiti. «Nulla di personale», «non ho l’agibilità politica», «grazie per avermi contattato» e quindi tanti saluti”. The show must go on.

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